Vercelli – La città piange Roberto Sampietro. Ex bancario della Popolare di Novara (di cui aveva diretto alcune filiali, tra le quali quella di Buronzo), quindi cronista sportivo prima dell’Eusebiano, poi, per una quindicina di anni, della Sesia, aveva 65 anni. Lascia la moglie Laura, i figli Sara e Alessio ed il fratello Marco. Come ha spiegato, poco fa, nella pagina Facebook del padre, il figlio Alessio, per scelta dello stesso Roberto Sampietro non ci sarà alcuna funzione, né religiosa né civile, ma semplicemente la cremazione.
Sgomenti, i tanti amici dello scomparso che, qualche settimana fa, proprio su Facebook aveva pubblicato un messaggio che li aveva raggelati: “Sono ricoverato in gravi condizioni all’ospedale”. Poi nessun’altra comunicazione, fino a quella di stasera del figlio. Ma centinaia di messaggi, sempre su quella bacheca del social, per chiedere notizie, per incoraggiarlo, poter testimoniargli la vicinanza, l’affetto.
Chi scrive queste righe, dolorosissime, è stato amico di Roberto per più di 50 anni, fin dai tempi delle scuole medie, all’Avogadro. E avrebbe tantissime cose da raccontare. Ma qui ci limiteremo a dire che è stato un uomo dalla generosità immensa, un essere “positivamente buono” nei confronti di tutti, specie di coloro che avevano bisogno.
Appassionato di sport (Pro e Juve i suoi malori) era il cronista sportivo della Sesia che, con Paolo Sala e Bruno Casalino seguiva tutte, ma proprio tutte, le partite casalinghe ed esterne della Pro e che si occupava delle interviste negli spogliatoi.
Altra grande passione di Roberto, era l’ornitologia: allevava canarini di bellezza straordinaria (con i quali ha vinto premi nelle mostre più importanti del settore), ed era un autorevole giudice di gara. Amava anche i cani, ma andava soprattutto l’amicizia, era felice con la sua Laura e orgoglioso dei suoi figli.
Mancherà tanto alla sua Vercelli, ai suoi cari. E anche a me.
La redazione di TgVercelli abbraccia con affetto la famiglia.
EDM
(la foto di Roberto Sampietro a corredo di questo servizio è di Andrea Cherchi)