Vercelli – “Il mio nonno nei suoi dipinti metteva mille colori, e proprio come nei suoi quadri è riuscito a colorare le nostre vite”.
Così Ginevra, una delle nipoti di Mino Givogre, lo ha ricordato questa mattina al termine delle esequie in Duomo, commuovendo la folla che ha preso parte alle esequie. Tra i tantissimi presenti, il sindaco Forte e l’assessore Mortara, i Veterani della Pro Vercelli con il labaro, esercenti di sale cinematografiche, molti colleghi insegnanti di educazione fisica e poi lo stuolo, un vero stuolo di amici. Tutti, stretti intorno ai familiari. E tutti commossi per le bellissime parole “colorate” di Ginevra.
“Ci ha donato il giallo – ha detto la nipote, parlando al microfono che le porgeva monsignor Cavallone -simbolo della solarità, ridendo e scherzando coi noi; il verde, con cui ci ha dato speranza tirandoci sempre su di morale; il bianco, simbolo della purezza, che ci ha trasmesso grazie ai suoi preziosi consigli, ed infine il rosso, attraverso cui ha scaldato i nostri cuori, con il suo grande amore. In poche parole, mio nonno ci ha completati, rendendo unico il nostro quadro personale, cioè noi, ed è proprio così che voglio che ve lo ricordiate, come un pittore che ha buttato uno schizzo su ognuno di noi”.
Altre commoventi parole sono state pronunciate dall’amico fraterno Gigi Barale che, intervenuto dopo Ginevra, ha ricordato le passioni di Mino, soprattutto quella verso la Pro Vercelli che, negli ultimi tempi, un po’ lo crucciava, ma di cui voleva sempre parlare.
Commosso anche il parroco celebrante, monsignor Giuseppe Cavallone, che ha ricordato come Mino Givogre, felice e orgoglioso, fosse in Duomo, esattamente un mese fa, per la Cresima di Ginevra.
Al termine della funzione religiosa, la salma dell’ex proprietario del cinema Italia, è uscita dalla Cattedrale sulle note del celebre canto mariano “E’ l’ora che pia…”. Poi è stata portata a Pralormo nel Canavesano, per essere tumulata nella tomba di famiglia.
