Addio a Nedda Viaro Peruchetti, la cara “voce” vercellese dall’Argentina

Come ha scritto il figlio Alfio Arturo Viaro, dando l’annuncio sulla sua pagina Facebook, questa notte si è spenta serenamente nella sua Zarate, a novanta chilometri da Buenos Aires, dove viveva da settantun, anni Nedda Viaro Peruchetti. Aveva 90 anni, e per decenni è stata la “voce” dei tantissimi vercellesi che vivono in Argentina. La signora Nedda era stata nominata ufficialmente da Carlo Ranghino presidente della sezione argentina della “Famija Varsleisa”: cosicchè scriveva periodicamente sul mensile della “Famija” , “La Nosa Varsej”. Era pure presidente della Società Italiana di Zarate.

Poi, da quando erano arrivati i social, Edda Viaro Perucchetti aveva intensificato la sua attività scrivendo ripetutamente sui “gruppi” vercellesi pià attivi di Facebook.

Cinque anni fa aveva pubblicato un libro “Bajo el cielo argentino” (sotto il cielo argentino) le sue memorie, in cui c’era la sua gioventù vercellese (era nata a Borgo Vercelli il 27 novembre), ma anche il viaggio sul piroscafo “Gritti” che nel 1950 l’aveva portata, ventenne, con la famiglia, in Argentina. Le prime difficoltà ad inserirsi, ma poi il rapporto sempre più stretto con la nuova terra d’accoglienza, senza mai dimenticare la vecchia, sempre impressa nel cuore.

Tra i ricordi, gli incontri in Argentina con le delegazioni della Famija Varsleisa partite da Vercelli e degli alpinisti vercellesi che, nel febbraio del 1977, avevano conquistato la vetta argentina della “montagna di cenere”, Il Cerro Tupungato. Qunidi le visite di due arcivescovi, monsgnor Albino Mensa e monsignor Tarcisio Bertone, e gli incontri con l’ambasciatore italiano in Argentina alla fine degli Anni Settanta, il vercellese Giuseppe De Rege Thesauro. E nel libro, ovviamente, il grande amore della sua vita, il marito Arturo Viaro, scomparso nel 2004.

Era bello sapere che “falla fine del mondo”, per citare Papa Bergoglio, c’era una voce amica che ascoltava e dialogava con, con intelligenza, amore e delicatezza.

Ora quella voce si è spenta. Le sia lieve la terra argentina, le sia lieve la terra vercellese.

Edm

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