Addio al maestro Micheloni, il re del piano bar dei Grand Hotel

 

Vercelli – Era un pianista sopraffino, ma anche un compositore colto e raffinato. A 80 anni se n’è andato il maestro Luigi Micheloni. Da diversi anni abitava ad Olcenengo con la famiglia, ma il funerale sarà celebrato a Vercelli. Micheloni lascia la moglie Maria Luisa, le figlie Laura e Cristina, i nipoti, i fratelli. Le esequie si svolgeranno appunto a Vercelli, mercoledì mattina, alle 10,30, nella chiesa di San Paolo dove martedì’, alle 17, sarà recitato il Rosario.

Luigi Micheloni era figlio d’arte. Il padre, Modesto Lino, aveva fondato un paio di orchestre da ballo e, in una di queste, il giovanissimo Luigi aveva appunto esordito come batterista. Poi si era dato al pianoforte e, in breve, era diventato un vero virtuoso e, appunto come pianista, aveva intrapreso una fortunatissima carriera nei piano bar di mezzo mondo, soprattutto in quelli dei grand hotel, dove era richiestissimo e molto conteso. In particolare, non potevano fare a meno delle sue performance due dei più famosi alberghi d’Italia sul lago Maggiore: il Regina Palace e il Grand Hotel des Ils Borromées di Stresa. Mostrava come orgoglio le dediche che gli avevano riservato illustri ospiti dei grandi alberghi dove egli si esibiva: tra le tante, quelle del “mito” di “Lascia o Raddoppia?“ Gianluigi Marianini e del ministro Carlo Donat Catin.

Tra una settimana nei piano bar e nelle ballroom e l’altra, tornava periodicamente a Vercelli e quando ciò avveniva, si esibiva o in gustosissimi radio piano bar nella Radio City di Mimmo Catricalà. Bravissimo al piano, era anche un raffinato compositore. Sua la musica di una bella canzone del paroliere dialettale Pino De Maria: “L’ura pü bèla”.

A proposito di De Maria, una volta concluse le sue trasferte musicali in giro per il mondo, Micheloni aveva deciso di riarrangiare appunto le canzoni di De Maria in forma di madrigale. E proprio per questa propensione verso la musica folk, nel maggio del 2012, l’Associazione Comunità Nuova Piemontese lo aveva insignito del titolo di “Cavajer d’le tradission”, onorificenza di cui era orgogliosissimo.

Da diversi anni si era trasferito con la famiglia a Olcenengo e tutti ancora ricordano la sua esibizione al piano, con il cantante Lidio Malinverni, quando, nella Casa di riposo del piccolo centro agricolo vercellese, fu celebrato il più grande pugile della storia del pugilato vercellese, Waldè Fusaro. Perché, soprattutto, al di là dei meriti di musicista, Micheloni era un uomo dal cuore immenso.

Inviato da iPad

Love
Haha
Wow
Sad
Angry

LASCIA UN COMMENTO

Please enter your comment!
Please enter your name here