Focolaio Covid in città: il sindaco ordina la chiusura del “Divina Club” di via Filippone

 

Vercelli – Con un’ordinanza il sindaco Andrea Corsaro ha disposto la chiusura “almeno fino al 20 agosto” del circolo privato “Divina Club” (Area 24) dove si sono registrati i contagi dei giovani, in gran parte dominicani, che hanno fatto impennare oggi la curva dei positivi, seppure asintomatici, nella nostra città.

Il sindaco ha assunto il provvedimento ritenendo che la frequentazione del locale “potrebbe costituire fonte di contagio per gli avventori”. Non solo. Visto che il Servizio di Igiene e Sanità Pubblica (Sisps) dell’Asl avrebbe individuato proprio in quel locale un possibile focolaio Covid, occorre disporre azioni e misure idonee a tutelare la popolazione, e quindi individuare gli avventori e sanificare opportunamente il locale: il locale viene chiuso per almeno 14 giorni (il provvedimento scatta da ieri) perché è questo il tempo necessario individuato dal Sisp e dal direttore sanitario dell’Asl per compiere entrambe le operazioni.

Su questo provvedimento e sull’impennata dei contagi, c’è una nota del presidente della Commissione regionale alla Sant’Andrea Alessandro Stecco. Dice il noto medico vercellese: “Giusto il provvedimento per spegnere un possibile cluster di contagi. E’ importante che tutti gli enti mantengano l’attenzione necessaria anche con misure preventive come queste, e pure con controlli a campione, se necessario”.

”Suggerisco – prosegue Stecco – che si parli anche con i rappresentanti delle comunità straniere presenti nella nostra città, per sensibilizzare una trasmissione di informazioni sulle norme di prevenzione che non sempre sono nel bagaglio culturale di tutti, a volte per problemi anche solo di linguaggio”.

Alessandro Stecco

All’osservazione più che corretta del dottor Stecco, ci sentiamo in dovere di aggiungere che le informazioni andrebbero trasmesse anche ai titolari degli esercizi pubblici o di italianissimi club privati che continuano pervicacemente a consentire l’ingresso nei loro locali a persone – e non solo giovani – senza mascherina (che ovviamente va tolta quando si consuma, non quando si chiacchiera), e che spesso servono i clienti, al tavolo o al banco, a loro volta senza protezione. Perché, e il dottor Stecco l’ha ben sottolineato in un post sulla sua pagina Facebook, asintomatici – come risulterebbero tutti i positivi accertati in queste ore a Vercelli – non significa non contagiosi.

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2 Commenti

  1. Vedo che i nostri Stecco conosce molto bene le problematiche di quel segmento di mercato del commercio vercellese (e non solo). Mi sento protetto dai miei rappresentanti. Sono anch’io dell’idea che la maschera va tolta quando si consuma. Anche ove cio’ non fosse dovuto al bisogno di llf.

  2. Se ha violato la quarantena andando in giro per locali, dopo essere rientrato in Italia, spero che le autorità prendano i dovuti provvedimenti.

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