Accusato di stalking condominiale, allontanato dalla sua casa

“Ammazzo te e tuo figlio… Avete rotto il c… Ti faccio sparire la moto”. Erano sempre le solite le minacce che un uomo faceva ai condomini dello stabile in cui viveva. Una situazione durata anni. L’uomo, un 32enne, spesso ubriaco, se la prendeva con tutti. Tanto che stanchi i condomini hanno deciso di denunciarlo per stalking condominiale. Ora ha una misura cautelare di divieto di avvicinamento ai luoghi frequentati dalle persone offese.

 

A dare applicazione alla misura disposta dal Gip del Tribunale di Vercelli è stata, sabato mattina, la Polizia di Stato.

A partire dal 2014, anno in cui l’indagato ha stabilito la residenza familiare in un palazzo del centro, aveva sottoposti agli altri abitanti del condominio a varie forme di vessazione: rumori molesti, schiamazzi e musica ad alto volume, ingiurie e minacce, anche gravi, motivate dall’eccessiva arroganza e prepotenza dello stesso, spesso ubriaco, in spregio alle più elementari regole di convivenza civile.

Tanto che più volte erano dovute intervenire anche le forze dell’ordine
Tutti i condomini, che si sono rivolti alla Polizia di Stato, hanno dichiarato che, dall’anno in cui il 32enne vercellese si è trasferito in quel condominio, con i suoi comportamenti ha generato un grave e perdurante stato di ansia, frustrazione e paura per l’incolumità propria e dei familiari, tanto da costringere loro a cambiare le proprie abitudini di vita. Il semplice fatto che in tutte le ore del giorno provenissero da quell’appartamento rumori, schiamazzi, grida e urla, oltre alla costante musica ad alto volume, ha impedito ai vicini di attendere alle normali occupazioni e persino di riposare nelle ore notturne.

Il 32enne ogni volta che veniva rimproverato minacciava i suoi vicini. Poi passava ai fatti rubando la corrispondenza danneggiando i panni stesi, o uno scooter di uno dei condomini.
Le prove raccolte dagli uomini della Seconda Sezione della Squadra Mobile, che hanno denunciato l’uomo per il reato di stalking condominiale hanno determinato un consistente quadro probatorio, che hanno portato il Gip a emettere la misura cautelare personale del divieto di avvicinamento ai luoghi frequentati dalle persone offese mantenendo dalle stesse e dai luoghi abitualmente frequentati dalle medesime, anche in caso di incontro casuale, una distanza non inferiore a 500 metri, nonché il divieto di comunicare con le predette persone attraverso qualsiasi mezzo, compreso quello telefonico.

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