Il 2 ottobre 55 donne “guerriere” che hanno lottato contro il cancro al seno sfilano al Civico per la Lilt

Sono passati più di tre anni, ma è difficile dimenticare quella sera dell’11 aprile 2019, quando si fu costretti a chiudere i cancelli e le porte del teatro Civico perché dentro non c’era più nemmeno lo spazio per uno spillo e la gente continuava ad accalcarsi, fuori, anche pericolosamente.

Fu un successo quasi incredibile quello della sfilata di moda allestita dalla Lilt, Lega italiana per la lotta contro i tunori, che aveva per modelle alcune donne operate di tumore al seno, dottoresse, infermiere, volontarie. Tutte vestite con modelli molto originali realizzati dalla RaptusandRose di Belluno. La serata fu definita “Guerriere in scena”. Poi arrivò il Covid e tutto fu sospeso fino al 16 luglio scorso quando, sempre su iniziativa della Lilt vercellese, presieduta dal dottor Domenico Manachino, un’iniziativa analoga venne ripetuta al sacro Monte di Varallo: si intitolava “I’m alive” (Sono Viva) e quella volta le modelle utilizzarono abiti disegnati dagli allievi e dai prof del corso di moda dell’istituto “Lancia” di Borgosesia e realizzati da sarte specializzate di Vercelli, Varallo e Quarona.

Adesso siamo al terzo atto, stavolta di nuovo in programma al Civico di Vercelli la sera del 2 ottobre. La sfilata di moda benefica That’s Life  (E’ la vita) coinvolgerà 55 donne che indosseranno abiti creati ad hoc per ciascuna di loro dalla grande stilista ligure Daniela Vecchi. Durante la sfilata tutte le “guerriere” saranno fotografate da Cristina Meriggi, fashion editor per importanti testate di moda italiane e internazionali come L’uomo Vogue, Mondo Uomo, Joce, etc. La regia sarà invece di Federico Manachino. Daniela Vecchi è così scrupolosa nella scelta personalizzata degli abiti che vedrà le modelle nella sua casa di Lavagna in due turni, nelle prossime due domeniche consecutive.

Il giorno successivo alla sfilata, e cioè lunedì 3 ottobre, abiti della stilista Daniela Veggi saranno in esposizione, dalle 9,30 alle 12,30 e dalle 15,30 alle 19 in uno spazio riservato nel negozio Manuela Arredamenti di via Fratelli Bandiera: sarà possibile ammirarli, ma anche acquistarli.

L’evento  di domenica sera al Civico è stato presentato ieri mattina nella sala Gianna Maffei della Provincia. Erano presenti il presidente della Provincia Davide Gilardino, il consigliere regionale Carlo Riva Vercellotti, l’assessore comunale Mimmo Sabatino, la consigliera di parità Lella Bassignana (che sta tenendo le fila dell’organizzazione), il presidente della Lilt vercellese Domenico Manachino, con la moglie Loretta Caliman e la vice presidente Anna Maria Canton.

Come ha spiegato il dottor Manachino, l’iniziativa, che nasce nel centenario della prevenzione della lotta ai tumori, si colloca nel progetto Sui passi di Venere e intende rilanciare con decisione il ruolo fondamentale della prevenzione, andando a controllare una fascia di età delle donne che non rientra nei protocolli di screening del Servizio sanitario nazionale. “Sempre più donne – ha detto Manachino – sono colpite dal tumore al seno in età sempre più giovane. Ma purtroppo gran parte delle donne a rischio, ad esempio a causa della familiarità con persone che hanno avuto il cancro al seno, non pensano assolutamente mai di fare la prevenzione: occorre convincerle e noi siamo intenzionati a promuovere screening gratuiti per la fascia non coperta a livello istituzionale, consistenti in una visita senologica ed in un’ecografia mammaria”.

Una delle modelle che sfilarono nell’aprile del 2019 al Civico

Ma qui c’è un ulteriore, grande problema. Mentre a Borgosesia , presso il Centro diagnostico Uffredi, e al Trompone, la Lilt è riuscita a trovare ecografisti della mammella in grado di fare questi screening, incredibilmente a Vercelli non si trovano, nonostante la Lilt possa pagarli regolarmente. Ha detto, sconsolata Loretta Caliman: “Abbiamo un ecografo nuovo di zecca, donatoci dalla Confartigianato, e non siamo ancora in grado di utilizzarlo. E’ pazzesco”.

Domenico Manachino ha tentato di tutto per riuscire ad ingaggiare un ecografista della mammella, sinora ogni sforzo è stato inutile. “Tornerò alla carica con l’Asl – ha detto – per far sì che ogni tanto riesca a staccarci qualcuno dei suoi”. Ha promesso il proprio intervento anche il presidente della Provincia Gilardino: “Faremo di tutto per trovare un professionista abilitato anche a Vercelli”.

Tra l’altro, ancher il Covid ha contribuito a complicare le cose perché, secondo i dati in possesso della Lilt, la pandemia ha portato ad un ritardo medio accumulato nelle diagnosi di oltre quattro mesi: le cifre parlano di una riduzione a livello nazionale di più di un milione di inviti per gli screening della mammella (meno 20 per cento) e di oltre 816 mila esami mammografici in meno eseguiti (meno 28 per cento): tutto ciò tra il gennaio 2020 e il maggio 2021. E poi, sempre a causa del Covid, esiste un “sommerso” di casi non ancora diagnosticati, o individuati in ritardo, che non è ancora stato quantificato e che può rappresentare un problema enorme per il Servizio sanitario nazionale nei prossimi anni.

Il presidente nazionale della Lilt Francesco Schittulli

Sono tutti problemi che saranno trattati durante la serata del 2 ottobre, tra una sfilata e l’altra: assicurata la presenza del presidente nazionale della Lilt, il senologo chirurgico Francesco Schittulli.

Nutrito il fronte di coloro che appoggiano econonicamente. Main sponsor è l’Agenzia di Assicurazioni Generali di piazza Pajetta di Vercelli

Stavolta per evitare i problemi di sovraffollamento la sera del 2 ottobre, sarà assolutamente necessario prenotare la propria presenza alla sfilata telefonando o recandosi alla Lilt vercellese, che ha sede in corso Abbiate 150: il numero di telefono è 0161 255517. Sono anche disponibili due mail ([email protected] e [email protected]) e il sito www.liltvercelli.it.

 

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1 commento

  1. Sull’intervento in caso di tumore al seno di tipo “maligno” non so che dire, mi manca la competenza.
    Dissento invece (in base a informazioni raccolte qua e la) sul valore “preventivo” per quanto riguarda gli altri interventi. Che si tratti soltanto di un fenomeno-comportamentale del tutto emotivo? .. : “timore al seno” ?

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