Violenze sessuali e fisiche tra coetanei alla Casa Famiglia di Caresana: vittime due minorenni

 

 

 

Dalla conferenza stampa tenuta stamani in Procura a Vercelli, presenti il procuratore capo di Vercelli Pier Lugi Pianta, il sostituto procuratore Davide Pretti e il dirigente della squadra mobile di Vercelli Gianluca Tuccillo, sono emersi i particolari della storia agghiacciante di violenza sessuale e fisica subita da una giovane di sedici anni e di altre violenze fisiche subite da una seconda vittima quindicenne, all’interno della struttura Casa Famiglia di Caresana.

 

Il procuratore capo di Vercelli Pier Lugi Pianta, il sostituto procuratore Davide Pretti e il dirigente della squadra mobile di Vercelli Gianluca Tuccillo

La sedicenne, per tre mesi, dallo scorso febbraio fino a maggio, sarebbe stata ripetutamente violentata, ma avrebbe subito anche atti di violenze fisiche e verbali, da parte di suoi coetanei, ragazzi tra i 14 e i 16 anni con situazioni difficili alle spalle, anche loro ospiti della struttura. Una situazione pesantissima che la giovane avrebbe anche confidato agli operatori ed educatori presenti che, però, non le avrebbero creduto, non segnalando tali reati alle Forze dell’Ordine “omettendo di adottare misure idonee a tutelare le vittime che, per lungo tempo, sono rimaste in preda ai loro aguzzini”. Addirittura, in un caso, una delle coordinatrici, avrebbe lasciato intendere alla giovane che la situazione avrebbe avuto a che fare anche con il suo modo di abbigliarsi, ritenuto troppo provocante.

La giovane poi, a maggio, è scappata dalla struttura nella quale era stata messa a causa di problemi familiari dovuti alle violenze subite dal padre, trovando conforto dalla sorella alla quale ha confessato l’accaduto.

Successivamente è scattata la denuncia in Questura da cui sono partite le indagini, coordinate dalla Procura di Vercelli e in contatto con il Tribunale dei Minori di Torino, che hanno portato, anche grazie a intercettazioni ambientali, ad accertare l’accaduto. Immediatamente, gli uomini della Squadra Mobile di Vercelli hanno così adottato misure di protezione nei confronti della sedicenne che veniva collocata presso un’altra comunità e sottratta ai suoi aguzzini scoprendo, poi, una seconda vittima, quindicenne, anch’essa allontanata d’urgenza dalla struttura, verso la quale sarebbero stati compiuti atti di sola violenza fisica.

Non è stato comunicato esattamente quanti siano i minori denunciati alla Procura dei minori per la violenza sessuale di gruppo. Durante la conferenza stampa, il dottor Pretti ha dichiarato che la ragazzina veniva violentata in qualunque ora del giorno e della notte e che era costretta a subire quel trattamento perché convinta a suon di pugni in faccia. I ragazzi la facevano entrare nelle loro stanza e talvolta toglievano addirittura la maniglia perché nessun altro potesse entrare.

 

La struttura di Caresana, di proprietà della Cooperativa Elleuno di Casale Monferrato, è stata sequestrata, cinque operatori, le due coordinatrici della Casa famiglia “Vittoria” di via Cavour, e tre assistenti, in totale quattro donne ed un uomo, italiani di età compresa tra i 28 anni e i 52 anni, sono stati denunciati per il reato di concorso omissivo per violenza sessuale di gruppo (reato che può prevedere pene altissime, fino a 14 anni di carcere) e hanno subìto le misure cautelari di divieto temporaneo di esercitare qualunque attività a contatto con i minori – sia a livello operativo, nel ruolo di educatore o operatore di struttura, sia in altre formazioni sociali di qualunque tipo.

 

L’operazione della Polizia, denominata “Cover Up”, è durata diverse settimane. Ha visto anche l’utilizzo di intercettazioni ambientali. Gli ospiti della comunità erano undici, sei ragazzi e cinque ragazze, come detto tutti minori tra i 14 e i 16 anni. Una delle violenze sarebbe stata anche videoripresa poi archiviata su di un tablet di proprietà di uno dei minori che è stato sequestrato. Stamane, in conferenza stampa, sia Pianta sia Pretti hanno ringraziato la Squadra Mobile per il lavoro svolto. Alla conferenza stampa erano presenti anche il sindaco di Caresana Claudio Tambornino e l’ex sindaco Sergio Cavagliano.

 

Sulla vicenda la Cooperativa Elleuno, proprietaria della struttura, ha dichiarato: “Siamo sicuri che la polizia accerterà la verità. Crediamo nella loro competenza e nel loro lavoro. Sempre basandosi sulla presunzione d’innocenza fino a prova contraria”.

 

 

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