Vestiti ed esci a Vedere – Odio l’Estate: Aldo, Giovanni e Giacomo con leggerezza e nostalgia per un film sincero

 

 

Il trio (quasi) milanese Aldo, Giovanni e Giacomo non ha certo bisogno di presentazioni.

Dal ’91 ad oggi hanno conquistato il sorriso di grandi e piccini, divenendo uno degli emblemi comici del nostro paese. Sfortunatamente, però, famoso è anche il loro declino cinematografico: dopo l’ottima partenza di Tre Uomini ed una Gamba del 1997, il trio ha iniziato a perdere smalto partendo da Il Cosmo sul Comò in avanti, eccezion fatta per il più maturo Il Ricco, il Povero e il Maggiordomo del 2013, pellicola comunque inferiore a quelle che erano le aspettative.

Con Odio l’Estate, i tre paiono ritrovare i fasti di un tempo e il ritorno di Massimo Venier alla regia, loro regista dal primo film fino a Tu la conosci Claudia?,  sottolinea questa volontà di rimettersi in gioco, un po’ più stanchi, forse, ma incredibilmente più sinceri ed è questo che è il film: sincero.

Per un errore dell’agenzia viaggi, tre famiglie con attitudini completamente diverse, si ritrovano ad una convivenza forzata sotto lo stesso tetto per il periodo estivo. Ognuno di loro porta con sé i propri problemi, specchio sullo schermo di tematiche quotidiane ad ogni famiglia, facendo immedesimare sin da subito lo spettatore.

Il film autocita le vecchie pellicole con Venier, Tre Uomini e una Gamba su tutti, ma crea una dimensione tutta sua dove il trio si mostra per quello che è: Aldo, Giovanni e Giacomo, senza maschere o personaggi.

La sensazione che si prova è quella di aver ritrovato dopo tanta attesa dei vecchi compagni di viaggio, che non si vedevano da tempo, e la prima emozione che sale è proprio quella della nostalgia. Apprezzatissime le “new entry”, dalle tre mogli dei protagonisti (Maria Di Biase su tutti in splendida forma) ai cinque figli delle famiglie, ognuno con il giusto tempo a schermo e la sua porzione di importanza.

Emozionanti, invece, le musiche a cura di Brunori Sas che accompagnano dolcemente il film, sottolineando i momenti più toccanti. Divertente e anche toccante il cameo sia fisico che musicale di Massimo Ranieri.

Nonostante, quindi, la mancanza delle grosse risate che i tre sapevano suscitare all’inizio della loro carriera, e un ritmo non troppo al passo con i tempi, Odio l’Estate è una presa di coscienza molto matura che guarda al passato solo per prendere la rincorsa necessaria a fare un bel balzo nel vuoto: infatti, dopo tanti scivoloni, dedicare un intero film alla paura di sbagliare è un grande atto di onestà nei confronti del pubblico.

 

Voto: 8

 

Emanuele Olmo

 

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