Verso la normalità: la Regione chiude l’Unità di Crisi istituita nella fase acuta dell’emergenza coronavirus

Alberto Cirio presidente regione Piemonte

Chiaro segno della costante recessione della diffusione del Coronavirus, ieri la Regione Piemonte ha chiuso l’Unità di crisi anti Coronavirus che era stata allestita il 22 febbraio all’inizio dell’emergenza sanitaria. Da allora sono passati circa 100 giorni e il miglioramento della situazione contagi e incidenza del virus risulta chiara da un dato diffuso ieri: in tutto il Piemonte sono solo più 27 le persone ancora ricoverate in terapia intensiva a fronte di più di 610 posti a disposizione.

L’attività collegiale dell’Unità di Crisi è stata dunque sospesa. L’organismo continuerà a operare con un presidio di reperibilità tutti i giorni h24 presso la Protezione civile. Il personale che in questi mesi ha fatto parte dell’Unità di crisi è tornato alle strutture di provenienza. Tutte le funzioni, comunque, verranno riattivate in caso di necessità.

“Possiamo dire – spiega Vincenzo Coccolo, commissario straordinario per l’emergenza Coronavirus in Piemonte – che è una notizia positiva. L’Unità di crisi è stata il termometro della situazione. Con il procedere degli eventi è stata progressivamente rimodulata, e ora, in quella che dal nostro punto di osservazione è diventata una Fase 2 molto avanzata, ha assunto la veste attuale”.

Come successivo passaggio del Piemonte per fronteggiare l’epidemia ora e in fase futura è quindi in fase di allestimento una struttura che avrà carattere ordinario – operativa presso l’Asl Città di Torino – ritagliata sulle esperienze e le competenze maturate dall’Unità di crisi: manca solo l’atto aziendale, necessario perché il Dipartimento possa entrare in funzione.

 

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