Situato a 2.480 metri di quota sul Colle Valdobbia, sulla via che mette in comunicazione la Val Vogna e la Valsesia con la Valle di Gressoney, il Rifugio Ospizio Sottile per secoli è sempre stato un punto cruciale di transito per emigranti e commercianti.
La sua storia inizia nella seconda metà del 1700 quando furono costruiti sul valico una cappella e una stalla per il ricovero dei viandanti e dei cavalli. Tuttavia tale soluzione risultò ben presto insufficiente, visto l’altro numero di persone che transitavano per la via. Fu così che nel 1823, grazie all’intervento del canonico Nicolao Sottile il ricovero fu ampliato e trasformato nell’Ospizio che conosciamo.
Oggi il Rifugio, che è l’ospizio più alto d’Europa, riparte grazie all’iniziativa del nuovo gestore Simone Polenghi. Giovanissimo, con i suoi 23 anni, Polenghi ha voluto in tal modo dare un segnale di speranza, come lui stesso ci racconta: «Allora come oggi, il Rifugio vuole essere un punto di riferimento, di apertura e di accoglienza».
«Nonostante la pandemia ho deciso di intraprendere questa avventura perché ho fiducia nel futuro, spirito d’avventura, tanto entusiasmo e tanta passione per la montagna – racconta Simone, che risiede in provincia di Lodi, la prima a essere toccata dal Covid-19 – Anch’io ho sofferto il lockdown nel corso del quale temevo di non poter avviare la mia attività per la quale avevo impegnato tempo e risorse, ma la volontà e la passione mi hanno aiutato a superare le tante difficoltà e ostacoli dati anche dalla distanza. Ripartiamo allora con forza, coraggio e determinazione».
Il Rifugio Ospizio Sottile apre proprio oggi, lunedì 15 (cliccare qui per le indicazioni su come arrivare). L’edificio è costituito da una struttura di tre piani. Al pian terreno si trovano il bar e diverse sale da pranzo oltre ad uno spazioso salone che è utilizzato anche come sala lettura e come locale di aggregazione. La piccola ma fornita biblioteca è costituita da testi di storia locale e libri sulla montagna.
Al primo piano il rifugio dispone di quattro confortevoli camere da due e da quattro persone, dotate di coperte calde, oltre a un’ampia camerata con otto posti letto e due bagni con doccia. Infine al piano mansarda c’è una camerata con ulteriori posti letto.
Lo staff, guidato da Simone, è a disposizione degli escursionisti per offrire suggerimenti circa gli itinerari, per illustrare le abitudini della fauna circostante e presentare le caratteristiche della flora locale. È possibile anche visitare la cappella che è stata completamente recuperata nel 2010.
m.m.





