La Provincia di Vercelli, all’interno dell’ordinaria attività manutentiva dei propri manufatti, ha avviato dallo scorso anno un progetto di riqualificazione di gallerie, parafrane e sottopassi che punta a superare l’idea per cui un’infrastruttura viaria deve necessariamente essere anonima e priva d’identità.
Dopo la riqualificazione percettiva del parafrane di Regione Cave a Vintebbio sulla SP70 e della galleria della Cremosina è ora la volta del sottopasso sulla SP31 a Vercelli.
“Il progetto – spiega il presidente della Provincia, Carlo Riva Vercellotti – è parte integrante delle Linee guida per l’inserimento paesaggistico e ambientale delle strade provinciali, approvate in Consiglio nel maggio scorso e ha lo scopo di comunicare senso di cura e dare identità ai tanti manufatti presenti, creando modelli ripetibili. E’ giusto e doveroso dare la priorità alla sicurezza ma siamo convinti che gallerie e sottopassi debbano essere considerati come elementi riconoscibili, che meritano attenzione e coerenza col contesto paesaggistico in cui sono inseriti. Ne guadagna la qualità del vivere, il senso di appartenenza, la valorizzazione del nostro territorio”.
Gli interventi, realizzati nelle scorse settimane di dicembre, hanno cercato un elevato risultato percettivo a fronte dell’impiego di pochissima materia.
Il consigliere delegato, Pier Mauro Andorno, spiega che nel progetto “una particolare attenzione è stata riservata all’aspetto manutentivo delle opere: gli interventi, riguardando superfici limitate, saranno distanti dalle parti maggiormente sottoposte ad ammaloramenti e saranno effettuati con vernici facilmente riproducili. Tutto ciò renderà rapida e semplice la manutenzione”.
I colori scelti, strettamente legati al contesto di riferimento, sono sostanzialmente tre.
È stato individuato un colore che fosse ben visibile, categorizzabile in ogni condizione, di giorno e di notte, un rosso che, in condizioni di ombra parziale o poca luce, non venisse percepito come marrone, ma non fosse troppo vivido al punto da essere invasivo e segnaletico. Un rosso ossido, dunque, con caratteristiche naturali, in modo tale da poter contrastare e risaltare sul cemento e nei confronti dell’ambiente naturale, senza risultare “chimico”.
Insieme al rosso sono stati individuati altri due colori. Un bianco per la fascia di sicurezza negli interni e un verde scuro assimilabile alla vegetazione frondosa, per risolvere alcune parti in cemento particolarmente ammalorate e richiamare, in alcuni interni dei manufatti, la naturalità del contesto. La caratteristica di questo verde è quella di essere percepito con le varianti cromatiche tipiche del manto erboso e degli alberi frondosi con il variare dell’illuminazione naturale.
“Ci fa particolarmente piacere aver proposto questo progetto anche nel vercellese, dopo averlo sperimentato lo scorso anno in Valsesia – chiosa Riva Vercellotti – perché dimostra tutta la nostra volontà a non rassegnarci di fronte ad una situazione ancora durissima per le province italiane. Nonostante le poche risorse, con visione, immaginazione e idee poco costose stiamo cercando di dare una risposta al vivere in ambienti disordinati e mal curati e grazie ad un lavoro appassionato e con un budget limitatissimo siamo riusciti ad avviare un progetto innovativo di manutenzione per ridare coerenza e dignità a manufatti che sono patrimonio della collettività e vanno visti non più come luoghi del degrado, delle affissioni abusive, ma come simbolo di identità del nostro territorio e della nostra provincia”.
L’Amministrazione, oltre ad un intervento di pulizia dell’area, che verrà completato entro il mese di gennaio, sta valutando, compatibilmente ai costi, un intervento aggiuntivo per rinaturalizzare il luogo con piantumazioni coerenti al contesto.





