A Vercelli e a Borgosesia torna Pillole in versi, la poesia per curare

Torna per il secondo anno di fila a Vercelli e a Borgosesia Pillole in versi, l’iniziativa che consente di trovare la poesia ovunque. L’idea di partenza è sempre la stessa: usare la parola non per ferire, ma per curare.

In varie e diverse scuole, istituti di ogni ordine e grado, studentesse e studenti hanno cercato versi che potessero curare, talvolta precisando quali malattie. I versi sono stati messi in una scatola: Prendi un verso, affiancata dalla scatola Lascia un verso, in cui chiunque voglia può lasciare un verso a sua volta.

Le scatole sono state poste nei luoghi di cura per eccellenza le farmacie, ma anche in centri medici, nelle librerie, nel centro di salute mentale e quest’anno anche dal panettiere, dal parrucchiere, dal negozio di prodotti equo solidali, nella sede della Pastorale universitaria di Vercelli, in uno studio veterinario, nel centro Alzheimer e per diverse disabilità, in Pinacoteca.

Quest’anno per la seconda edizione è stato chiesto alle persone, soprattutto alle allieve e agli allievi, di fare un’operazione ormai desueta, antica e quasi dimenticata: scrivere a mano.

Prendere un foglietto, una matita o una biro e usare la mano, farla correre o zoppicare sul foglio e scrivere versi propri o altrui, ma sempre di cura e di pace. Anche quest’anno partecipano dei poeti e delle poetesse che hanno donato versi scritti a mano.

Pillole in versi è presente anche presso la sede di Vercelli del Centro Territoriale per il Volontariato, in corso Libertà 72.

Per informazioni: [email protected]

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1 commento

  1. Impressiona il coraggio degli educatori nel richiedere di “scrivere a mano”!.. fortunatamente nessuno dei bambini-poeta, per reazione, ha preso in uggia la pace, passando alla parte dei cattivoni.

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