Da venerdì al “Massimo” di Torino parte il sesto Film Festival “See You Sound”

 

Dal 21 febbraio fino al primo di marzo torna, per la sesta edizione, See You Sound: International Film Festival, un festival che unisce cinema e musica con dieci giorni di proiezioni ed esibizioni al Cinema Massimo di Torino, in via Giuseppe Verdi 18. Ogni proiezione avrà la sua categoria e queste si suddividono in documentari, long play, feature, cortometraggi, videoclip e sonorizzazioni, ognuna diretta dalla propria giuria.

 

Quella di quest’anno si preannuncia un’edizione ricca di soprese, prima fra tutte la presenza per i primi tre giorni del festival di Julien Temple, qui per presentare in anteprima il suo nuovo lavoro Ibiza – A Silent Movie, “uno straordinario viaggio nella storia di Ibiza, dalla sua creazione ai giorni nostri, da Bes, il dio della musica e della danza, a Fatboy Slim, che ha curato interamente la colonna sonora di questo specialissimo film muto”. Temple presenzierà anche ad un’altra anteprima, quella della pellicola Habaneros, che racconta la storia musicale de L’Avana.

 

Vi sarà spazio anche per molte Masterclass con esperti del settore, completamente disponibili a raccontare le loro esperienze in incontri gratuiti ed aperti al pubblico ma solo su prenotazione, tra cui il sopracitato Julien Temple, appositamente pensati per gli studenti universitari e non! Basterà iscriversi sul sito www.cinemamassimo.it e compilare l’apposito modulo.

Online, grazie a FB o al sito ufficiale dell’evento (https://www.seeyousound.org/#1548404218550-efea07f9-e1388a00-fcc6), è possibile visionare tutti i molteplici film che il festival proietterà ma non ci si fermerà solo al lato visivo dell’esperienza: sabato 29 in sala Cabiria, vi sarà Chassol a sonorizzare dal vivo Ludi, il suo ultimo lavoro. Di incredibile interesse è il finale stesso del festival, che verrà chiuso con una prima assoluta del film muto Menschen am Sonntag, diretto nel 1930 da Robert Siodmak e Edgar G. Ulmer ma sonorizzato in live dai Marlene Kunz, grazie alla co-produzione del Museo Nazionale del Cinema e il Goethe Institut di Torino.

 

Emanuele Olmo

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