Ci sono iniziative che questa città snocciola a ciclo continuo, che non contemplano investimenti astronomici ma alla fine delle quali chi vi ha assistito pregusterebbe subito un bis, magari anche un tris.
E’ il caso di Ridere, Ridere…un delizioso spettacolo teatrale messo in scena domenica pomeriggio nel cortile di casa Alciati del Museo Leone dai leader dell’Associazione Il Porto: Cinzia Ordine e Roberto Sbaratto. Qualche settimana fa, il 1° maggio, Il Porto aveva rappresentato, ma al Civico, una notevole riflessione sul periodo del lockdown.
Stavolta, alla presenza tra gli altri di due ex assessori alla Cultura (il padrone di casa, Gianni Mentigazzi e l’attuale presidente della Atl e membro del Cda della Fondazione Carisver Piero Giorgio Fossale) hanno scelto il tema l’umorismo e hanno regalato al pubblico un’ora e mezza di fresca e intelligente leggerezza.
Cinzia Ordine e Roberto Sbaratto sono andati a pescare nelle vite, nei libri, nei racconti, nelle freddure, nei sillogismi di veri giganti dell’umorismo vissuto tra gli Anni Quaranta e Settanta come Vittorio Metz, Marcello Marchesi e Achille Campanile e hanno riversato sul pubblico cascate di testi geniali, surreali, ricercati e fulminanti, facendo fremere gli spettatori perché l’umorismo è il solletico del mondo (Campanile). Impagabili le invenzioni di Metz sulle frasi che di solito di scambiano gli innamorati, ad esempio: “Di chi è questa bocca?”. Che diventano: “Di chi è questo cervelletto?”, “Di chi è questo pancreas?”.
Oppure di Marchesi: “Nacqui settimino per il bang di un jet che spaventò mia madre, e ancora più mio padre che non ne sapeva niente”. Per arrivare al colmo dell’hi-fi “se l’inventore dell’alta fedeltà scopre di essere cornuto”.
E al termine, quasi un bis (e che bis): l’irruzione di Carlo Macrì, della Banda Osiris, a inscenare sapidi e folgoranti duetti con Sbaratto sempre colti dalla inesauribile vena di Campanile.
Il pubblico sarebbe rimasto lì ancora per ore.
Le occasioni di rincontrare questi geniali interpreti di ogni tempo non dovrebbero mancare. I luoghi del passato a Vercelli sono tanti, e ben felici di ritrovar la presenza dei convenuti, anzi, litigheranno fra loro per accaparrarsene l’esclusiva .. e gli interpreti? .. potranno sottrarsi ? .. no, se chiederemo nel modo giusto, non potrebbero, neppure a ferragosto!