Il Velo Club Vercelli ha chiuso la stagione con il giro del Lago Maggiore

Mai come quest’anno la stagione del ciclismo è stata travagliata, sia a livello professionistico che amatoriale. Se nel primo caso le corse a tappe e quelle di un giorno si sono potute disputare, seppur compresse in cinque mesi, nel secondo il calendario è stato completamente stravolto, con annullamenti di granfondo e di gare a circuito di ogni tipo.

I ciclisti però è risaputo siano ossi duri, così senza lasciarsi prendere dallo sconforto hanno continuato a pedalare senza sosta. È il caso del Velo Club Vercelli che ha organizzato diverse uscite di gruppo, l’ultima delle quali sabato 10 ottobre, pochi giorni prima dell’esplosione della seconda ondata di Covid-19.

Davide Bertolotti, Gianluca Balocco, Francesco Tambone e Josè Aportone, hanno completato il giro completo del Lago Maggiore, ultimo “lungo” del 2020 dopo una stagione estiva di grandi imprese ciclistiche, soprattutto per Bertolotti e Balocco.

Partiti da Arona i quattro ciclisti vercellesi hanno preso la direzione nord, attraversando Lesa, Belgirate, Stresa, Baveno e Feriolo. Dopo Fondotoce e Verbania la risalita verso il confine svizzero è proseguita velocemente e dopo Cannobbio hanno superato la frontiera raggiungendo Ascona.

A Locarno il dedalo di strade e piste ciclabili ha fatto perdere un po’ di tempo, ma da lì hanno costeggiato la sponda lombarda e iniziato la discesa verso sud: Luino, Laveno-Mombello, Ispra e Angera.

A Sesto Calende il ponte sul fiume Ticino ha permesso loro di completare il periplo del lago e dopo Dormelletto di ritornare al punto di partenza, per una meritata birra conclusiva in compagnia.

In tutto un percorso di 170 chilometri, con un dislivello complessivo di 1.170 metri, percorsi ai 31 orari di media. «È stata la degna conclusione di un’annata travagliata – questo il commento – anche dal punto di vista ciclistico, priva di competizioni agonistiche, ma che grazie alle tante avventure ha saputo regalare molte soddisfazioni a noi del Velo Club Vercelli, sotto il segno di un cicloturismo di alto livello».