Il vaccino Covid sarà distribuito in 27 struttre sanitarie del Piemonte

“Saranno 27 – ovviamente distribuite su tutto il territorio regionale – le strutture sanitarie coinvolte nel piano vaccinazioni Covid” che la Regione sta predisponendo in attesa dell’arrivo del vaccino. Lo ha detto oggi l’Assessore alla Sanità Luigi Icardi in risposta una interrogazione sulla futura gestione della distribuzione dei vaccini, presentata da consigliere regionale di Forza Italia, Carlo Riva Vercellotti.

Nel quesito si chiedeva “se è in fase di predisposizione e quali siano tempi e modalità di attuazione di un programma organizzativo per la conservazione, distribuzione e somministrazione dei vaccini covid”. Riva Vercellotti ha sottolineato come “sia fondamentale che il Piemonte si organizzi per essere tra le prime regioni a partire” e ha domandato inoltre “se sia prevista un’unità operativa che gestisca tutte le operazioni”.

“Abbiamo fatto il punto operativo nelle ore passate – ha spiegato Icardi – redigendo già un primo piano polivalente dove si sono valutati tutti gli aspetti. Le nostre priorità riguarderanno gli operatori sanitari, sociosanitari e gli ospiti a rischio delle residenze per poi proseguire nella scala dei vaccinandi”.

Icardi ha inoltre aggiunto che “il piano verrà gestito dal Dirmei. Abbiamo valutato il dimensionamento del personale che verrà coinvolto e con il Csi, stiamo definendo un sistema di gestione informatica che si integri con la piattaforma covid. Abbiamo, inoltre, definito le modalità di stoccaggio, conservazione, somministrazione e le tempistiche complessive. Entro venerdì prossimo invieremo ad Arcuri l’aggiornamento del piano già mandato nei giorni scorsi”.

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3 Commenti

  1. Quel che più mi pare interessante della gestione delle vaccinazioni contro un-qualcosa che viene chiamato covid e’ il “Sistema di Definizione Informatica”. Si vuol tracciare la popolazione dei vaccinati, per scopi che non sto qui ad ipotizzare. Mi aspetto, a marzo/maggio (quando di solito le influenze si esauriscono) la solita statistica che NON si vuol fare: quanti non vaccinati (meglio se per fasce d’eta’) hanno poi contratto il virus (meglio se specificando quale), quanti no e quanti sono morti (meglio se specificando la causa, meglio ancora se dopo autopsia, in caso di dubbio) .. e, quanti vaccinati non si sono ammalati, quanti si son presi il virus (meglio specificare quale) e quanti sono morti. Nel caso in cui i dati fossero raccolti correttamente forse ci sarebbero sorprese ? L’unica certezza (non dico per scherzo) sara’ questa: dato che il covid muta continuamente, risulteranno immunizzati a tempo indeterminato contro il COVID19 solo i deceduti.

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