Ultimissima chiamata per la Pro di Grassadonia

Solo la matematica non condanna la Pro, ma per salvarsi ora serve un autentico miracolo. E per salvarsi intendiamo passare attraverso le forche caudine dei playout che distano la bellezza di cinque punti, mentre la salvezza diretta è a sei. Mancano cinque partite e ci sono dunque quindici punti a disposizione. A nostro avviso i bianchi ne devono conquistare almeno dodici e poi sperare.

Sabato e martedì doppio impegno casalingo con Parma e Venezia, due squadre ambiziose che mirano in alto come dimostra la loro classifica, poi trasferta a Spezia, di nuovo in casa con la Ternana e chiusura a Cittadella. Cammino tortuoso insomma.

Certo, non staremmo qui a fare i conti della serva se sabato scorso la Pro non avesse gettato alle ortiche i tre punti più importanti di tutta la stagione. Invece, pur in vantaggio di due gol, è riuscita a farsi rimontare dall’Entella, andata a segno con gli ex La Mantia e Ardizzone. Se avesse vinto in Liguria ora la Pro sarebbe in piena corsa e, dal punto di vista mentale, avvantaggiata rispetto alle concorrenti. Invece il morale è sotto i tacchi.

Ora i casi sono due: o la squadra farà di tutto per non affondare, almeno fino a quando i numeri non la condanneranno, o mollerà senza lottare, sapendo con la testa di essere già in Lega Pro. I tifosi, anche quelli più ottimisti, non ci credono più, però potrebbero credere a un progetto di rilancio serio che riporti nel giro di poco tempo i leoni di nuovo in serie B. In questo caso il discorso è complesso, servono programmazione e tutta una serie di altri fattori che elencheremo quando tra poco meno di un mese si tireranno le somme della stagione.

Nel frattempo bisogna pensare al Parma che, come abbiamo detto, ha intenzione di salire in A senza passare dai playoff. I ducali sono secondi a 63 in compagnia del Palermo, con il Frosinone di Longo che insegue a un punto. Se non avessero avuto qualche amnesia nei mesi scorsi a quest’ora sarebbero a ridosso della capolista Empoli. Da un po’ di giornate D’Aversa ha trovato la quadra come testimoniano le cinque vittorie nelle ultime sei partite.

Così dalla sponda emiliana. Da quella piemontese invece gli umori sono opposti. Grassadonia sa che a Chiavari è stata la Pro a buttare via i tre punti: «Bisogna proseguire sul lavoro, abbiamo dei limiti, è innegabile. Soprattutto dal punto di vista nervoso e dell’attenzione. Dobbiamo migliorarci e crederci ancora, perché la matematica non ci condanna ancora. Dobbiamo fare risultato», così nella conferenza della vigilia.

Mancheranno Bertosa, Grossi, Kanoute e Morra. E con loro anche Altobelli per un’infezione. Il resto dell’organico tutto a disposizione. Due le opzioni per il modulo: 3-5-2 o 4-3-3. Noi pensiamo alla prima ipotesi. In campo dovrebbero andare Pigliacelli in porta; difesa a tre con Gozzi, Alcibiade e Bergamelli; a centrocampo Ghiglione e Mammarella sugli esterni, Germano e Castiglia interni con Vives a dirigere il traffico; in avanti Reginaldo e Raicevic. Nella ripresa chance per Rovini e Bifulco. Nel Parma occhio a bomber Calaiò e all’ex Scavone, centrocampista col vizio del gol.

Il fischio di inizio di Pro Vercelli – Parma è fissato per le 15 di sabato 28 aprile allo stadio “Piola”. Arbitrerà il signor Juan Luca Sacchi della sezione di Macerata.

Massimiliano Muraro

Love
Haha
Wow
Sad
Angry

LASCIA UN COMMENTO

Please enter your comment!
Please enter your name here