Tre arresti e una denuncia dopo aver scovato concessionarie d’auto false

Avevano messo su un sistema che creava concessionarie d’auto fittizie, utilizzando le credenziali di aziende che erano del tutto all’oscuro. Così compravano vetture pagandole con assegni falsificati. La Polizia Stradale di Vercelli, al termine di una indagine complessa che ha comportato un lavoro minuzioso, ha scovato e arrestato tre persone e ne ha denunciata una a piede libero.

L’attività d’indagine ha avuto inizio nel mese di gennaio 2021 quando la Procura della Repubblica di Vercelli ha delegato questa Squadra di Polizia Giudiziaria per l’esecuzione di accertamenti in ordine a una denuncia, per sostituzione di persona, presentata da un noleggiatore di barche siciliano che all’improvviso si è visto recapitare, al suo indirizzo di pec, da parte della Camera di Commercio, una variazione della sua impresa.

La comunicazione si riferiva all’avvio, di una nuova unità locale a Vercelli per la rivendita di auto usate. Gli accertamenti eseguiti hanno permesso di scoprire, sin da subito, che la rivendita non esisteva all’indirizzo dichiarato. Accertamenti telematici, invece, hanno permesso di identificare lo studio di consulenza fiscale che aveva curato la trasmissione della comunicazione alla Camera di Commercio. L’analisi dei dati della connessione internet, dell’utenza di appoggio e della documentazione inviata ha poi permesso di identificare altri tre soggetti. Inoltre, l’esame del traffico telematico e comunicazioni trasmesse alla Camera di Commercio dalla connessione internet individuata ha portato alla scoperta di ulteriori concessionarie d’auto, create nella medesima maniera, all’insaputa degli intestatari.

L’indagine ha così permesso di scoprire che il sodalizio criminale, una volta creata la concessionaria fittizia, grazie all’opera svolta da un ragioniere, che si è scoperto operare abusivamente, utilizzava tali visure per acquistare auto, tramite vari siti internet, pagandole con falsi assegni circolari.

Nel corso delle indagini due soggetti sono stati tratti in arresto, in flagranza di reato, mentre tentavano di intestarsi, utilizzando falsi documenti, un veicolo appena acquistato presso un privato in provincia di Lecco, un altro correo veniva tratto in arresto per un cumulo di pena mentre, il consulente fiscale abusivo, denunciato a piede libero.

Durante la perquisizione dello studio di consulenza gli investigatori hanno appurato che l’attività di consulente fiscale era svolta in maniera abusiva e con l’inosservanza di un provvedimento di radiazione dall’albo dei ragioni e dottori commercialisti pertanto, i locali di esercizio, venivano sottoposti a sequestro preventivo.

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