Tir finisce fuori strada nei pressi di Isolella, per fortuna nessuna conseguenza

Lunedì 4 intorno alle 11, sulla Strada Provinciale 299, sponda destra del Sesia, la Polizia Municipale di Borgosesia è tempestivamente intervenuta dopo che un bilico, che viaggiava in direzione Borgosesia, è finito fuori strada in prossimità di Isolella, in regione Scalagna, rovesciandosi nella scarpata tra la sede stradale e il Sesia.

Il Comandante Barberis Negra e i due agenti della Municipale precipitatisi sul luogo dell’incidente, hanno subito provveduto a far scorrere il traffico e ad attivare le necessarie misure di sicurezza: in primo luogo, hanno chiamato i soccorsi per il conducente, un uomo di mezza età proveniente dalla zona del Canavese, che fortunatamente, nonostante lo choc, era in buone condizioni, anche se per sicurezza è stato trasportato all’Ospedale di Borgosesia dove è stato trattenuto in osservazione. Si sono poi verificate le condizioni del mezzo e si è provveduto ad avviare l’indagine per comprendere la dinamica del sinistro.

Il Comandante spiega che l’automezzo è prima finito contro il muro a destra della carreggiata che stava percorrendo quindi, ormai del tutto fuori controllo, ha attraversato l’altra corsia e, sfondando il guardrail, si è ribaltato lungo la scarpata, interrompendo la sua corsa a soli 5 metri dal greto del fiume. Negli attimi in cui tutto è successo sulla strada non transitavano altri veicoli; dunque, sono state scongiurate conseguenze ben più gravi.

Data la posizione orizzontale del camion, di lì a poco dal serbatoio ha cominciato a fluire il carburante, infiltrandosi nel terreno, con non poca preoccupazione degli agenti, che hanno subito allertato una ditta specializzata per svuotare il serbatoio contenendo così il danno ambientale. Fortunatamente, nessun problema è derivato dal carico, trattandosi di materiale solido ferroso.

Nel primo pomeriggio sono arrivati i tecnici dell’Arpa, per valutare gli effetti dell’infiltrazione. L’area sarà mantenuta sotto osservazione, in caso nei prossimi giorni dovessero evidenziarsi macchie iridescenti nell’acqua del Sesia sarà necessario l’intervento dei Vigili del Fuoco per le apposite operazioni di bonifica.

«Non è stato necessario interrompere il traffico – conclude il Comandante Barberis Negra – perché la sede stradale è rimasta sempre libera, essendo il mezzo sprofondato nella breve scarpata verso il fiume. A breve la ditta a cui il camion è intestato dovrà provvedere a rimuoverlo, operazione che richiederà una gru di dimensioni non indifferenti, viste le dimensioni del mezzo e il peso del carico».

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3 Commenti

  1. “Il Comandante spiega che l’automezzo è prima finito contro il muro a destra della carreggiata che stava percorrendo quindi, ormai del tutto fuori controllo, ha attraversato l’altra corsia e, sfondando il guardrail, si è ribaltato lungo la scarpata, interrompendo la sua corsa a soli 5 metri dal greto del fiume”.
    POTREBBE ESSERSI TRATTATO DI “malore”?
    Io terrei in considerazione tale eventualità, trattandosi di un autista esperto .. TUTTAVIA OSSERVO che ..
    Il conducente del veicolo era “di mezz’età” (come Marcello Marchesi), quasi pronto per esser pensionato, mica un giovane vivace, robusto e sano .. forse era già claudicante? .. è stato comunque
    “trasportato all’Ospedale di Borgosesia dove è stato trattenuto in OSSERVAZIONE”.
    ..
    In “osservazione” .. lo staranno ancora “mirando fiso” come faceva Endimione .. oppure è lui Endimione?
    ..
    ENDIMIONE CHE RISGUARDA LA LUNA
    di Carlo Viniziano.
    https://it.wikisource.org/wiki/Poesie_varie_(Marino)/V/IVa
    1-C.

  2. cosa avran pensato il camionista e il medico dell’ospedale “mirandosi fiso”, a vicenda?
    ..
    Quando, forse per dar loco a le stelle,
    il sol si parte, e ‘l nostro cielo imbruna
    spargendosi di lor, ch’ad una ad una,
    a diece, a cento escon fuor chiare e belle,
    i’ penso e parlo meco: in qual di quelle
    ora splende colei, cui par alcuna
    non fu mai sotto ‘l cerchio de la luna,
    benchè di Laura il mondo assai favelle?

    In questa piango, e poi ch’al mio riposo
    torno, più largo fiume gli occhi miei,
    e l’imagine sua l’alma riempie,

    trista; la qual mirando fiso in lei
    le dice quel, ch’io poi ridir non oso:
    o notti amare, o Parche ingiuste et empie.
    (.. .. .. )
    ..
    Sonetto CLI di Pietro Bembo
    http://www.nuvoledipoesia.it/site/sonetto-cli-pietro-bembo/
    ..
    2-fine

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