Tenta di sfondare di notte l’uscio di una novantenne: bloccato dai carabinieri

La conferenza stampa in cui è stata illustrata l’operazione dei carabinieri

 

Vercelli – Come era già accaduto verso la fine di luglio, quando avevano sventato l’agguato – con martello e coltello – ad una donna da parte dell’ex marito, a Cigliano, anche stavolta, a Prarolo, un’azione fulminea e decisiva dei carabinieri ha probabilmente impedito che un’anziana donna (una novantenne) e la sua badante potessero subire un’aggressione, una rapina o quanto meno un furto, di notte, nella loro casa di Prarolo.

La cattura dell’uomo che, verso le tre e mezza di notte, stava cercando di sfondare a spallata la porta di casa dell’anziana – un ventiduenne di origine indiana, in attesa del rinnovo del permesso di soggiorno – è stata raccontata questa mattina, nei dettagli, dal tenente colonnello Fabio Longhi e dall’attuale responsabile del Radiomobile della caserma “Ganu Gadu”, il tenente Luigi De Bernardinis. Racconto dettagliato perché, a detta del tenente colonnello Longhi, in questa vicenda in tanti hanno per fortuna fatto in pieno ciò che ci aspetta dai cittadini e dalle forze dell’ordine per sventare un reato.

Sono dunque le 3,30 dell’altra notte quando, in una casa della periferia di Prarolo, piccolo centro alle porte di vercellese, una novantenne che sta dormendo, assistita dalla sua badante, una signora di mezza età, sente dei colpi alla porta e, giustamente, si impaurisce. Le due donne chiamano allora il 112 e la stessa cosa fa, quasi nello stesso istante, un vicino di casa (“Che non si è girato dall’altra parte del letto per riaddormentarsi, ma che ha fatto in pieno il proprio dovere di cittadino”, hanno commentato il colonnello Longhi e il tenente De Bernardinis). E, a proposito di fare la propria parte, è stato bravissimo anche l’operatore che ha risposto alla chiamata, non interrompendo un solo istante la comunicazione con le due donne terrorizzate, e facendo intervenire, nel contempo, una pattuglia del Radiomobile.

Quando, dopo pochi minuti, i carabinieri sono giunti a destinazione, il giovane (che risulterebbe incensuratoi, prima d’ora) ha cercato di scappare, ma è stato catturato, processato per direttissima e ha patteggiato a 1 anno e 2 mesi di reclusione per tentato furto aggravato. Solo tentato furto, per fortuna, ma la sensazione – per non dire la consapevolezza – è che sarebbe potuto accadere qualcosa di più grave, se, appunto, tutti coloro che hanno contributo a sventare il crimine, non avessero fatto il loro dovere: le possibili vittime, il vicino di casa, l’operatore del 112 e i carabinieri del Radiomobile.

edm

 

 

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