Task force per preparare la fase 2 in Piemonte: dentro anche Stecco e Presti

Vercelli – Se non è uno smantellamento vero e proprio dell’Unità di crisi della Regione, poco ci manca. In ogni caso è una sconfessione totale dell’operato della struttura di corso Marche che si è dimostrata assolutamente inadeguata al ruolo fondamentale che le era stato assegnato per tutelare i cittadini e gli operatori sanitari piemontesi, e la classica goccia che ha fatto traboccare il vaso è stata la scoperta che il suo ex numero uno, già degradato, ma non troppo, Mario Raviolo, aveva detto incomprensibilmente “no” alla proposta della Protezione civile nazionale di fornirgli medici e infermieri in più per il Piemonte. 

 

Insomma, Alberto Cirio ha perso la pazienza e domani, lunedì, firmerà un atto con cui viene costituita una “task force” fatta di veri esperti, in grado ufficialmente di preparare la Fase 2 sanitaria di uscita dal lock down, ma che, in pratica, già di fatto, si occuperà pure di questa Fase 1, drammaticamente non ancora conclusa in Piemonte: Fase 1 in cui è stata inanellata una serie di errori che sarebbero stati da immediato commissariamento non solo dell’Unità di crisi, ma della Regione stessa o quanto meno del suo assessorato alla Sanità (dove tra l’altro si sono perse le segnalazioni dei medici di famiglia sui contagiati con le richieste dei tamponi: un fatto inaudito e gravissimo, e dove le Rsa non stono state adeguatamente tutelate con vere stragi di anziani) se, appunto, Cirio non fosse intervenuto in queste ore con decisione, ottenendo anche l’appoggio del capo assoluto della Lega in Piemonte, Riccardo Molinari. Il capogruppo alla Camera della Lega è stanco (ed è un eufemismo) del comportamento di alcuni consiglieri regionali salviniani, primo fra tutti quell’Alberto Preioni (ricordate le sue parole assolutamente fuori luogo contro i medici di famiglia?) che, se non le ore (visto che c’è da affrontare un’emergenza), ha sicuramente le settimane contate: è pressoché certa (come anticipato dal sempre informatissimo Lo Spiffero) la sua sostituzione o con Riccardo Lanzo o con Andrea Cerutti.

 

Al di là di quello che succederà all’interno della Lega, ai cittadini preme sapere quello che Cirio sta facendo – tardivamente, ma almeno lo sta facendo – per rimediare ai disastri di queste settimane.

 

La nuova task force che metterà in campo ufficialmente per studiare la fase 2 sanitaria sarà capitanata dall’ex ministro alla Sanità del quarto governo Berlusconi Ferruccio Fazio, docente universitario e già direttore della Medicina nucleare e della Radioterapia del San Raffaele. Poi ci saranno il virologo Giovanni Di Perri e il presidente dell’Ordine dei Medici di Torino Guido Giustetto. Ma, soprattutto, per quanto riguarda noi vercellesi, il presidente della commissione regionale alla Sanità Alessandro Stecco (che in molti avrebbero voluto subito assessore alla Sanità all’indomani delle elezioni dell’anno scorso: ma la geopolitica ha fatto altri calcoli), neuro radiologo al Maggiore di Novara e docente associato dell’Upo, e l’attuale commissario ad acta per l’emergenza Covid dell’Asl vercellese il manager Pietro Presti, presidente della Fondazione Edo ed Elvo Tempia all’avanguardia nella lotta contro tumori, che a giudizio generale, sta facendo assai bene il ruolo che gli è stato assegnato da poche settimane.

 

Poi, nella task force ci sono atri nomi, come quelli del presidente del’Ordine degli infermieri piemontesi Massimiliano Sciretti e il professore ordinario di Diritto amministrativo Sergio Foà. Da rilevare che due esponenti di prestigio del Comitato-Fazio (Di Perri e Giustetto) erano entrati in aperta polemica con la Regione (soprattutto con l’assessore Icardi), nei giorni scorsi, su “La Stampa” sia su scelte sia su dichiarazioni che non avevano condiviso. Le scelte di Cirio sono dunque significative (e facilmente interpretabili) anche in questo senso: gli allora “non ascoltati” (come ha scritto La Stampa) diventeranno tra i consulenti più ascoltati nella cruciale fase 2, l’auspicata ripartenza.

Senza assolutamente entrare nel merito di scelte, polemiche o strategie politiche, come sempre con prudenza ed eleganza, Stecco si dichiara onorato della scelta di Cirio, garantisce tutto il suo impegno e sottolinea (come già aveva fatto nelle dichiarazioni riportate ieri anche su TgVercelli) che il problema di fondo di questa task force sarà quello di rielaborare un modello efficace di sanità territoriale, a supporto della rete ospedaliera, per fronteggiare il Covid qualora (come si teme da più parti) dovesse ripresentarsi, ancora aggressivo, il prossimo autunno.

Stecco aggiunge che la task force si avvarrà via via della consulenza di altri esperti e lascia trapelare, ringraziandolo, il ruolo di un altro protagonista vercellese di questa nuova fase, il dottor Pier Giorgio Fossale, il quale dichiara: “Ho semplicemente svolto, con altri,  il ruolo di mediatore per un ritrovato e proficuo rapporto tra i medici e la Regione, dopo alcune inaccettabili prese di posizione dell’Unità di crisi. L’inserimento del dottor Giustetto nella task force mi pare un segnale molto positivo di questo rapporto recuperato”.

A proposito di Unità di crisi, concludiamo un episodio al limite dell’incredibile che aveva riguardato il nostro grande filantropo Carlo Olmo. Come forse ricorderete, era stato invitato, tramite il consigliere regionale Carlo Riva Vercellotti, a recarsi in corso Marche, a Torino, per aiutare la struttura ad escogitare le vie più opportune (viste le sue conoscenze ad altissimo livello con la comunità cinese) per reperire le introvabili mascherine e altri Dpi indispensabili a medici, infermieri e alla popolazione.

Olmo era stato accolto signorilmente dall’assessore Gabusi e dallo stesso Cirio (Icardi non c’era) e gli era stata presentata anche la responsabile del settore acquisti di questo materiale. Ma ad un certo punto, questa signora si era dileguata e non era più ricomparsa, nemmeno per salutare. Vi pare possibile un comportamento del genere? Convochi una persona in grado di darti informazioni preziose e te ne vai all’improvviso? 

Un tassello in più per affermare che Cirio (con il sostengo di Riccardo Molinari) sta prendendo la strada giusta.

Edm 

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