Tajani: “Fiducioso sul sì europeo al ritorno dei dazi sul riso dal Sud Est Asiatico”

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“Il 4 dicembre il Parlamento europeo voterà la reintroduzione dei dazi per salvaguardare il nostro riso dall’assolto dei Paesi orientali, ed io penso che, grazie all’ottimo lavoro svolto da tutti noi in questi quattro anni, le clausole di salvaguardia passino e che per almeno tre anni la nostra risicoltura venga messa al riparo da una scorretta azione di dumping che ci è costata decine di milioni di euro di perdite e posti di lavoro”.

Lo ha detto poco fa il Presidente del Parlamento Europeo, l’on Antonio Tajani, prendendo parte, alla Sala delle Tarsie, ad un incontro pubblico con il mondo del riso del Vercellese, del Novarese, del Biellese e dell’Alessandrino organizzato dal Presidente della Provincia Carlo Riva Vercellotti, con la collaborazione dell’eurodeputato Alberto Cirio.

Il mondo del riso presente ai massimi livelli

Un incontro ad altissimo livello, quello indetto alla Sala delle Tarsie, cui hanno preso parte i massimi esponenti della risicoltura italiana (produttori e industriali) e una larga rappresentanza di sindaci delle province interessate, compresa la sindaca di Vercelli, Maura Forte, che, dopo l’intervento di apertura di Riva Vercellotti, ha portato il saluto della città. 

L’intervento del Presidente dell’Ente Risi Paolo Carrà alla Sala delle Tarsie

Al centro del dibattito e, come abbiamo detto, dell’intervento conclusivo dell’on. Tajani la richiesta, avanzata fin dal 2014 e ufficializzata dall’Italia il 16 febbraio scorso alla Commissione agricola europea di adottare misure di salvaguardia (cioè il ripristino dei dazi) nei confronti del riso di tipo “Indica” originario della Cambogia e della Birmania (che oggi si chiama il Myanmar), che beneficiano di un’esenzione doganale totale. E se, originariamente, l’esenzione poteva essere giustificata dalla necessità di sostenere i Paesi più deboli, con l’andare del tempo queste importazioni totalmente sgravate dai dazi e sempre più accentuate hanno creato in un quinquennio problemi enormi ai Paesi europei produttori di riso, Italia in testa, al punto che, come ha detto il presidente di Coldiretti Paolo Dellarole, i mancati introiti annuali dei produttori italiani si aggirano sui 30 milioni di euro.

La Commissione Agricoltura e Sviluppo Rurale del Parlamento europeo ha così  deciso di introdurre per tre anni dazi decrescenti sull’import di Indica da quei Paesi: 175 euro la tonnellata il primo anno, 150 il secondo, 125 il terzo. E all’osservazione del Presidente dell’Ente Risi Paolo Carrà, secondo cui sarebbe stata più opportuna una quota fissa e non solo per tre anni, Tajani ha replicato che il Parlamento europeo dovrà arrivare a questa soluzione (“Perché sarebbe assurdo dopo tre anni ricominciare daccapo”), invitando in ogni caso la risicoltura italiana ad aumentare la propria produzione di Indica. Auspicando che, il 4 dicembre, l’Europarlamento dia in ogni caso una prima risposta dando il via libera alle clausole triennali di salvaguardia, Tajani ha aggiunto che il Parlamento dovrà inoltre riuscire a convivere la Commissione europea a fare dietrofront sui  “tagli” del bilancio pluriennale 2021-2027, stabiliti per il mondo agricolo a causa dei mancati introiti derivanti dalla Brexit. “La Brexit – ha dichiarato – non può assolutamente incidere in modo negativo sull’agricoltura del nostro Continente. Abbiamo già preso una chiara posizione in tal senso, e la Commissione dovrà invertire la rotta”.

Edm

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