Vercelli – La storia e la leggenda del “Violon Noir”, lo Stradivari oggi di Guido Rimonda, ma in passato appartenuto a Jean-Marie Leclair, grande violinista e compositore partigiano morto in circostante drammatiche, saranno narrate questa sera, presso il Circolo Ricreativo, ai soci e agli invitati del Kiwanis di Vercelli, fra Guido Rimonda e dalla moglie, Cristina Canziani, pianista e direttore artistico del Viotti Festival.
A programmare l’interessante conferenza – che conterrà rilevanti spazi musicali – il presidente del club di servizio vercellese Paolo Bello, appassionato di musica e ammiratore della Camerata Ducale e dei suoi due fondatori. E tutto ciò come giustoso antipasto o, se preferite, preambolo del XXI Viotti Festival che prenderà il via sabato sera al Civico con l’attesissimo “Tourdedanse à la Rossini”che sarà messo in scena dall’Orchestra di Guido Rimonda e di Cristina Canziani con la Compagnia di ballo “Egribiancodanza”. In programma musiche appunto di Rossini, nel 150° anniversario della morte, con coreografiche ad esse ispirate di Raphael Bianco.
Di questo spettacolo parleremo diffusamente domani. Ora torniamo alla serata odierna del Kiwans. Dalla voce di Rimonda e della moglie, soci e invitati del club potranno ascoltare l’intrigante e drammatico racconto dell’atroce fine di Leclair che morì pugnalato alla schiena e che si accasciò senza vita stringendo il suo Stradivari nella mano insanguinata: traccia di quel sangue (una macchia scura) sopravvive tuttora sulla cassa del violino oggi in possesso di Rimonda con tutto il carico di storie e di leggende abbinate.
Ovviamente, questa sera, Rimonda farà “parlare” anche il suo magnifico violino.
Edm