Stasera, alle 20,30, il Civico ospiterà l’attesissima finale Violino del 74° Concorso Viotti, e la speranza è che tra i tre finalisti (una quattordicenne sudcoreana, una sedicenne tedesca, che ha i genitori ungheresi ed egiziani, e un ventitreenne di doppia nazionalità, svedese e austriaca) ci sia finalmente il successore di Domenico Nordio, l’ultimo ad aver conquistato il primo premio assoluto nella Sezione di Violino, 37 anni fa.
Quella sera, al Civico, l’allora sedicenne violinista di Piove di Sacco trionfò, eseguendo con la London Symphonic Orchestra of St. John’s Smith Square, diretta da John Lubbock, il Concerto di Cajkovskij. Il secondo premio non venne assegnato: il terzo fu spartito fra il brasiliano Luis Gustavo Santos Surgik (che suonò Mozart) e il britannico Simon Smith che eseguì Brahms. In quella circostanza in giuria c’era anche Yehudi Menuhin, che ricevette il “Viotti d’oro”. Il professor Robbone, che era morto da due anni, avrebbe amato quell’evento.
Due dei concerti di quella storica serata dell’ottobre 1987 (Cajkovskij e Brahms) saranno eseguiti anche stasera.
La finalissima, presentata da Paolo Pomati, incomincerà alle 20,30. Con l’Orchestra Sinfonica di Milano, diretta da una bacchetta prestigiosa qual è quella di Francesco Ommassini, si esibiranno, nell’ordine, Lorenz Karls, in più “anziano” dei tre finalisti, che suonerà il Concerto in Re minore, opera 47, di Jean Sibelius; quindi Hyun Seo Kim, la concorrente più giovane di tutto il lotto dei diciannove concorrenti, proporrà il Concerto in Re maggiore opera 35 di Cajkovskij; infine Mariam Abouzahra, altra giovanissima, con i suoi sedici anni, presenterà il Concerto in Re maggiore opera 77 di Brahms.
La prestigiosa giuria internazionale che esprimerà il verdetto, presieduta dal direttore artistico del Concorso Pietro Borgonovo, è composta da Pavel Berman (figlio del grande pianista Lazar, “Viotti d’oro” nel 1993), dallo statunitense Roberto Cani (che ha vinto il “Paganini” nel 1990), dal belga Michael Guttman, vicitore nel 2014 del Premio “Scopus”, dalla francese Silvia Marovici, vincitrice del “Marguerite Long/Jacques Thibauy” di Parigi, da Gabriele Pieranunzi, che ha ottenuto prestigiosi riconoscimenti sia al “Paganini” sia allo stesso “Viotti”, secondo premio nel 1986, e dal romeno Bogdan Zvoristeanu, vincitore del “George Enescu” di Bucarest e del “Pierre Lantier” di Parigini. Tutti questi celebri violinisti suonano strumenti d’inestimabile valore, ma in particolare Guttman suona un “Guarneri del Gesù” del 1735 appartenuto a Viotti.
Il primo premio è di 14 mila euro, ed è offerto dal Comune tramite il generoso lascito dell’avvocato Eusebio Ferraris; il secondo è di 8 mila euro, offerto dalla Fondazione Cassa di Risparmio di Vercelli; il terzo classificato avrà cinquemila euro. Ricordiamo che è anche possibile (ma visto il livello dei tre finalisti questo esito sembra assai improbabile) che non venga assegnato il premio premio, come avvenne nell’ultima Sezione di Violino, quella del 1988, che non ebbe un vincitore assoluto: il secondo e il terzo premio vennero assegnati a due concorrenti nipponici: Sachiko Segawa e Yumiko Nakajima.
Ricordiamo che la primissima vincitrice assoluta di Violino fu, nel 1955, alla quinta edizione del Concorso, una giovane donna turca, Suna Kan, che allora aveva 19 anni e che successivamente, per ben 44 anni, sarebbe stata solista e concertista della Presidential Symphony Orchestra di Ankara.
Ma quella primissima sezione violinistica del Concorso Viotti sarebbe passata alla storia per il terzo premio assegnato dalla giuria ad un ragazzino torinese che aveva compiuto 14 anni qualche giorno prima della finale: si chiamava Salvatore Accado e suonò (celeberrima la foto dei cronisti Baita che lo ritrae così) in calzoncini corti Saint-Saëns, Kreisler e Mendelssohn.
Edm





