Stabilito ieri sera, in Sant’Andrea, il nuovo percorso della Processione delle Macchine, che ritorna dopo due anni di sospensione causa Covid venerdì 15 aprile. Alla riunione convocata presso la basilica dal vicario generale della Diocesi monsignor Mario Allolio e dal parroco del Duomo monsignor Pino Cavallone erano presenti gli esponenti delle Confraternite, del Comune (c’era la dirigente Margherita Crosio), dei Vigili del Fuoco e degli Alpini (che fanno i portantini delle Macchine, con i volontari delle Confraternite) e anche dell’Associazione Bersaglieri.
Rispetto al passato, il percorso è stato leggermente modificato e per la prima volta, dopo molti anni, transiterà da via Gioberti. Eccolo: partenza alle 20,30 da Sant’Andrea, poi via Guala Bicchieri, piazza Duomo, piazza D’Angennes, via Duomo, via Gioberti, piazza Cavour, via Galileo Ferraris e ritorno in Sant’Andrea. Qui, per evitare gli affollamenti ancora pericolosi causa Covid, i fedeli non entreranno in chiesa, ma ascolteranno le parole dell’arcivescovo e riceveranno la benedizione sul sagrato.
Tutti i partecipanti alla processione (portantini e fedeli) dovranno indossare la mascherina.
Mi sembra un ottimo percorso, quantomeno è .. quello che io preferisco. Buona anche l’idea di interdire l’ingresso in chiesa, per mille ragioni ma valida anche nel caso (discutibile ma non escludibile) che l’ingresso di persone mascherate, oltre che denotare scarsa Fede nella protezione di Dio e nei più recenti pronunciamenti di quasi tutti i virologi (Stefano Montanari, studioso “complottista” competentissimo in materia spiega che per un virus attraversare una mascherina è come per una zanzara attraversare le inferriate di una finestra) .. ed escludendo simbolicamente la parola (dono della Creazione) di chi la indossa, potrebbe conformarsi un peccato mortale. Riporto l’intervento dubitoso di questo sito:
https://www.analfabetifunzionali.it/gli-schiavi-dovevano-indossare-una-maschera-sulla-bocca-secondo-alcuni-e-un-rituale/