Sono venti e arrivano da undici Paesi (ci sono due doppie nazionalità) i finalisti del 74° Concorso Internazionale di Musica “Giovan Battista Viotti” che, dopo 36 anni, ripropone la sezione di violino, celebrando in tal modo i duecento anni della morte del grande violinista e compositore di Fontanetto Po cui il Concorso è intitolato.
Il Viotti” è stato presentato questa mattina nella sala giunta del Comune dalla presidente della Società del Quartetto Maria Arsieni Robbone e dal direttore artistico del Concorso Pietro Borgonovo, alla presenza del sindaco Roberto Scheda. Erano presenti il factotum del Quartetto stesso, Pier Robbone, il pro rettore dell’Università del Piemonte Orientale “Amedeo Avogadro” (il sindaco Scheda tiene tantissimo che al nome dell’Upo venga abbinato quello del celebre scienziato vercellese) Roberto Barbato e il presidente del Museo Borgogna Francesco Ferraris. C’era anche la sorella di Pier Robbone, Alessandra.

Maria Arsieni ha ringraziato il sindaco ricordando l’affetto che Roberto Scheda ha da sempre riservato al Quartetto e al marito, Joseph Robbone, e il sindaco ha ribadito quanto aveva già affermato durante la presentazione del “Viotti Festival” della Camerata Ducale e cioè che le istituzioni musicali vercellesi Quartetto, Ducale e Scuola Vallotti sono da considerarsi un patrimonio di valore inestimabile per la città.
Quindi Roberto Scheda ha estratto la lettera con cui, dal 12 ottobre, la giuria incomincerà ad ascoltare i venti finalisti, che saranno accompagnati al Civico dalle pianiste Maria Grazia Bellocchio e Monica Cattarossi: è stata estratta la lettera “J”, dunque il 12 ottobre si incomincerà con lo svedese/austriaco Lorenz Karis.
Le eliminatorie sono programmate al Civico il 12 e 13 ottobre; seconda prova il 14 e 15. Semifinale il 16 e la grande finale a tre sabato 19 ottobre sempre al Civico (alle 20,30, presenta Paolo Pomati) con l’Orchestra Sinfonica di Milano diretta da Francesco Ommassini. Nella prima prova eliminatoria i concorrenti dovranno eseguire a scelta il primo movimento di un concerto di Mozart o di Viotti, tre Capricci, a scelta, tra i 24 di Paganini (noi li ascoltammo tutti in un memorabile concerto del Viotti Festival di Pavel Berman, che farà parte della Commissione giudicante), nonché una Sonata a scelta tra quelle per violino solo di Ysaye.
Avendo appena citato Pavel Berman (figlio del grande pianista Lazar, acclamatissimo “Viotti d’oro” nel 1993, ricevuto alla presenza del Presidente Scalfaro), vediamo la composizione della giuria, composta da grandissimi violinisti. Oltre a Berman e a Borgonovo, ne faranno parte lo statunitense Roberto Cani (che ha vinto il “Paganini” nel 1990), il belga Michael Guttman, vicitore nel 2014 del Premio “Scopus”, la francese Silvia Marovici, vincitrice del “Marguerite Long/Jacques Thibauy” di Parigi, Gabriele Pieranunzi, che ha ottenuto prestigiosi riconoscimenti sia al “Paganini” sia allo stesso “Viotti”, secondo premio nel 1986, e il romeno Bogdan Zvoristeanu, vincitore del “George Enescu” di Bucarest e del “Pierre Lantier” di Parigini. Tutti questi celebri violinisti suonano strumenti d’inestimabile valore, ma in particolare Guttman suona un “Guarneri del Gesù” del 1735 appartenuto a Viotti.
Saranno loro a proclamare, se ci sarà, il vincitore assoluto, dopo ben trentasette anni dall’ultimo trionfatore, l’allora giovanissimo (aveva sedici anni!) Domenico Nordio, che nel 1987 vinse il primo premio con la giuria presieduta da Yehudi Menuhin che, in quella circostanza, ricevette il “Viotti d’oro”.
Come già abbiamo ricordato, la sezione di violino ritorna al Concorso Viotti, interrompendo l’ormai classica alternanza tra canto e pianoforte. L’ultima edizione con Violino del “Viotti” fu quella del 1988, che non ebbe un vincitore assoluto: il secondo e il terzo premio vennero assegnati a due concorrenti nipponici: Sachiko Segawa e Yumiko Nakajima.
Tenteranno di riconquistare la palma viottiana sei italiani, quattro sudcoreani, tre giapponesi, due tedeschi (uno dei due ha anche la nazionalità polacca), una thailandese, uno svedese (che ha anche la nazionalità austriaca), un russo, una kazaka, e un cinese.
Il ritorno di Violino nel grande Concorso dedicato ad un violinista sommo è un fatto di assoluto rilievo per la città di Vercelli. Pur essendo intitolato ad un celeberrimo violinista, il Concorso Viotti ha ospitato, nei suoi settantatré anni di vita pochissime edizioni dedicate al suo strumento eponimo. Nella primissima edizione, quella del 1950, ricordata da tutti per l’affermazione dell’allora giovane pianista parigino Jean Micault, Robbone voleva assolutamente inserire Violino, ma non si riuscì a raccogliere un numero sufficiente di concorrenti.
La prima volta, quindi, arrivò alla quinta edizione, nel 1955 ed in giuria, oltre al professor Robbone, c’era un altro vercellese, Argeo Andolfi. Per la verità, lui non era vercellese (aveva vissuto molti anni a Parigi), ma la moglie sì. Prima vincitrice assoluta di Violino del “Viotti” fu una giovane donna turca, Suna Kan, che allora aveva 19 anni e che successivamente, per ben 44 anni, sarebbe stata solista e concertista della Presidential Symphony Orchestra di Ankara.
Ma quella primissima sezione violinistica del Concorso Viotti sarebbe passata alla storia per il terzo premio assegnato dalla giuria ad un ragazzino torinese che aveva compiuto 14 anni qualche giorno prima della finale: si chiamava Salvatore Accardo e suonò (celeberrima la foto dei cronisti Baita che lo ritrae così) in calzoncini corti Saint-Saëns, Kreisler e Mendelssohn. Tra l’altro anche quest’anno suoneranno una concorrente quattordicenne, una sudcoreana, nonché un tedesco sedicenne: le loro performance sono attesissime.
“Violino” tornò poi nel 1984, con il secondo premio assegnato alla nipponica Reiko Wanatabe, nell’85 con un altro secondo premio allo svizzero Alexadre Dubach e poi nell’86 con un altro secondo premio, appunto a Gabriele Pieranunzi e il terzo a Luca Fafoni ex aequo con Naho Uemura (Giappone). In quell’edizione, al Civico, tutti i finalisti suonarono il Concerto n. 22 di Viotti. Poi finalmente nell’87 il successo di Nordio, per ora l’ultimo.
Edm






… eliminatorie il 12 e 13 ottobre;
seconda prova il 14 e 15.
Semifinale il 16
e la grande finale a tre
sabato 19 ottobre
…..
Il concorso prevede tempi molto stretti,
serratissimi ed i 20 partecipanti
concentrati, emozionati e, a volte, tesi
vorranno render felici tutti i presenti
Qualcuno andrà al di sotto dei livelli abituali
altri, al contrario, saranno in stato di grazia
.. il pubblico, ignaro di tutto ciò
godrà ogni istante . beatamente seduto
sugli storici scranni