Una solenne cerimonia in Sant’Andrea ha inaugurato la mostra sulla Magna Charta

L'intervento del sindaco Maura Forte.

Con una solenne cerimonia all’interno della basilica di Sant’Andrea è stata ufficialmente inaugurata la mostra “La Magna Charta: Guala Bicchieri e il suo lascito. L’Europa a Vercelli nel Duecento” che Arca, nell’ex chiesa di San Marco, ospiterà fino al 9 giugno.

Presenti tutte le autorità in rappresentanza delle istituzioni del Comune, della Regione, della Provincia, dell’Arcidiocesi, delle Fondazioni, degli sponsor, dell’Università e dei musei vercellesi, sedute nella zona absidale dell’edificio che proprio nel 2019 celebra gli 800 anni dalla sua fondazione.

Paolo Pomati, impeccabile conduttore, ha dato loro la parola per alcuni brevi interventi. Il sindaco Maura Forte ha salutato la delegazione di Hereford, capitanata dal Chancellor Chris Pullin, e ha voluto ricordare Andrea Raineri. Il primo cittadino ha inoltre comunicato che il presidente della Repubblica Mattarella ha dato il suo alto patrocinio all’evento.

«Vercelli è una città d’arte che ha saputo esprimersi ad alti livelli – queste le parole del sindaco – è apprezzata da chiunque la visiti e mi fa piacere aver colto l’atteggiamento ospitale dei vercellesi». L’arcivescovo monsignor Marco Arnolfo ha rammentato la figura di Guala Bicchieri non solo legandolo alla chiesa, ma anche all’Ospedale e al Piccolo Studio.

Entusiasmo da parte del vice ambasciatore britannico a Roma che ha sottolineato il legame di Vercelli con l’Inghilterra. Il presidente della Regione Piemonte Sergio Chiamparino ha insistito sull’importanza della storia che «non è acqua fresca», ma qualcosa di vivo che appartiene a tutti noi.

L’assessore Daniela Mortara, una delle persone che più ha creduto e più si è spesa nel progetto, ha ringraziato Gianna Baucero e il compianto marito Ezio Candellone che, con l’associazione Chesterton, sono stati i primi a volere la Magna Charta in città.

Dopo il video con il racconto del viaggio da Hereford a Vercelli del prezioso documento, tutti si sono spostati in Arca, accompagnati lungo il percorso di via Galileo Ferraris dai canti gregoriani in filodiffusione. All’ingresso gli studenti dell’UPO hanno organizzato turni di visita poiché l’affluenza di pubblico era veramente alta.

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