Il sindaco di Robbio: “Ho 400 cittadini che vorrebbero donare il plasma ma non possono farlo”

 

“Ho 400 cittadini con valori altissimi di anticorpi Igg che hanno espresso la volontà di domare il loro plasma al Policlinico San Matteo di Pavia, dove questa cura sta ottenendo eccellenti risultati, ma non possono farlo perché la Regione Lombardia non vuole”.

Sono le parole – riportare dall’Agi, una delle più importanti agenzie stampa d’Italia – del sindaco di Robbio Lomellina Roberto Francese che, a fine marzo, quando in Italia nessuno, almeno a livello ufficiale, aveva ancora sentito parlare degli esami sierologici per accertare la presenza del Covid nel sangue, aveva sottoposto prima 38 suoi concittadini e poi gran parte della popolazione (erano tutti volontari) a questo test.

Ora, a oltre un mese da quando Francese fece fare quegli esami del sangue, l’Italia e anche le Regioni scettiche (ad esempio Piemonte e Lombardia) hanno sposato la causa del test sierologico che, abbinato al tampone, può indicare la presenza del Covid, ma anche la guarigione. Ebbene, quel test compiuto a Robbio (che ha avuto anche l’elogio pubblico del dottor Bassetti, uno dei più importanti infettivologi d’Italia) su gran parte della popolazione attestò che 400 persone avevano contratto il Covid, sotto varie forme (anche da asintomatici), e che poi erano guarite.

E adesso tutte queste persone, avendo letto che il loro plasma “iperimmiune” potrebbe contribuire a salvare vite umane, visti gli esiti importanti delle trasfusioni in autorevoli ospedali italiani come quello di Mantova e il San Matteo di Pavia, si sono offerte, volontariamente, di andare a Pavia a donarlo, ma non possono perché la Regione Lombardia considera i test di Robbio “non coerenti con le indicazioni regionali”.

Francese ha detto che la Lombardia si fida solo dei test sierologici della Diasorin e ha aggiunto, senza minimamente voler polemizzare (avrebbe potuto ricordare che il test fatto a Robbio ha superato sin da fine febbraio tutti i parametri richiesti dalla Comunità europea, nrd), di essere pronto ad acquistare la metodologia della Diasorin, pagandola di tasca propria, per riesaminare la presenza degli anticorpi Igg nel sangue di quelli che definisce i suoi “400 vaccini umani”.

Ma sinora né la Lombardia (ha scritto una email all’assessore Gallera) né Diasorin (ha telefonato direttamente) gli hanno risposto.

Ribadisce Francese: “Possiamo salvare vite umane, ma non ci viene consentito di farlo. Il che è ben triste, prima o poi qualcuno dovrà spiegare il perché”.

 

 

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