“Non promuovete i test sierologici”, il commissario dell’Asl scrive ai sindaci

“Non promuovete campagne di test sierologici non validati dalle autorità sanitarie, al fine di non creare false aspettative e confusione tra la popolazione”. È il monito cotenuto in una lettera inviata dal commissario ad acta per l’emergenza Covid19, Pietro Presti, ai sindaci di tutto il territorio dell’Asl di Vercelli e diffusa anche dalla Provincia di Vercelli.

Visto quanto sostenuto dall’Istituto Superiore di Sanità e dal ministero della Salute (che aveva già bloccato i test sierologici), l’Asl Vercelli, attraverso il commissario Presti, il Sisp – Servizio di igiene e sanità pubblica – e l’Osservatorio Epidemiologico, chiede dunque con una lettera ai sindaci “di non appoggiare le iniziative private di somministrazione di test sierologici fino a quando non ce ne saranno di validati in via ufficiale”.

In questi giorni una campagna di screening tra la popolazione è stata avviata ad esmepio dal Comune di Trino (che appartiene all’Asl di Casale). Il comune di Trino ha acquistato, grazie a offerte raccolte sul territorio, 200 test da utilizzare su volontari e addetti all’emergenza. Ma anche ad Asigliano e Desana sono stati fatti test tramite la proposta di una società privata che mette a disposizione i propri test a 45 euro l’uno.

In questi casi i Comuni si sono limitati a rendere nota l’iniziativa e a mettere a disposizione spazi adeguati all’esecuzione dei test in sicurezza mentre, a pagare la prestazione, sono i cittadini che eventualmente decidano di sottoporvisi. Un po’ come è stato fatto nella vicina Robbio, dove quasi tutti i residenti hanno partecipato al test.

L’importanza del test sierologico sta nel fatto che sarebbe in grado di individuare la presenza di una risposta immunitaria a un agente infettivo, “ma questa – si legge nella lettera inviata da Presti ai sindaci – non sempre rappresenta un’avvenuta immunizzazione verso la malattia. Il Sars-CoV-2, in particolare, è un virus nuovo, e per questo la risposta immunitaria dell’organismo è ancora poco conosciuta”.

Per questo, conclude Presti, in assenza di studi ufficiali “Ogni iniziativa priva di validità scientifica rischia di produrre effetti negativi di falsa rassicurazione che, in questa fase della pandemia, possono avere importanti impatti anche in termini di salute pubblica”.

La reale efficacia dei test sierologici però, è oggetto oggi di un’ampia discussione. In molti sostengono l’utilità e l averidicità di questa procedura che permettere a coloro che dimostrano l’immunizzazione di avere una sorta di “patente di immunità”. Tale immunizzazione ad esempio potrebbe essere utile per un ritorno graduale alle attività lavorative. Questa ad esempio è la strada intrapresa in Germania.

E nei giorni scorsi anche il direttore di Focus, Raffaele Leone, ha deciso di farsi fare il test a Robbio, definendolo “una forma di disobbedienza civile”. Così è partito da Milano in auto e percorrendo 81 chilometri è andato a farsi fare il prelievo nella cittadina pavese.

 

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