Sindaci in rivolta contro i vertici di comando anti-Coronavirus: “Lasciati soli”

E’ una vera rivlta dei sindaci contro il vertice della gestione dell’emergenza Coronavirus, ossia l’Unità di Cirsi, per la gestitone della macchina emergenziale. Il presidente della Provincia di Vercelli Eraldo Botta, sindaco di Varallo, ha inviato una lettera dai toni duri al coordinatore dell’unità di crisi Mario Raviolo e al prefetto di Vercelli Francesco Garsia lamentandosi di essere stato tagliato fuori dalla catena di comunicazione tra l’unità di crisi e le altre province “Appreso, inspiegabilmente per le vie informali, delle recenti disposizioni in ordine alla condivisione delle informazioni relative ai nuovi casi Covid-19 – scrive Botta -, che prevedono un canale diretto tra unità di crisi e sindaci, mi consenta un richiamo, pur nella consapevolezza della straordinarietà del momento, al rispetto delle istituzioni che ognuno di noi rappresenta”

Botta si dice “favorevole alla creazione di un filo diretto tra i sindaci e l’unità di crisi», ma ammette di non avere ricevuto informazioni su come usare quel canale: «La invito formalmente – scrive il presidente della Provincia a Raviolo – a iniziare sin d’ora questa nuova forma di collaborazione comunicando ai sindaci il nominativo e i recapiti del referente individuato per la gestione. Mi corre infine l’obbligo di rimarcare la necessità di garantire la massima tempestività nelle comunicazioni”.

A Trino anche il Sidnaco Daniele Pane non rispamia le critiche: “E’ impossibile fornire sicurezza in assenza dei necessari strumenti”. Pane se la prende con l’Asl di Alessandria, competente per territorio sul paese vercellese. “Nonostante l’emergenza sanitaria in atto – prosegue Pane – nessuna comunicazione ufficiale mi è mai pervenuta in merito alle modalità operative in base alle quali gestire l’emergenza”. Anche Pane sostiene di non avere avuto indicazioni sui «contatti e le persone alle quali fare riferimento in caso di necessità», né sulle «modalità di comunicazione tra i vari enti territoriali».

“Questo silenzio è inaccettabile – sottolinea Pane – poiché pone i sindaci in una condizione di assoluta impotenza e impossibilità a svolgere il ruolo che gli è attribuito dalla legge. Nelle piccole comunità il sindaco è il soggetto a cui tutti i cittadini, letteralmente terrorizzati, si rivolgono per avere rassicurazioni, consigli e indicazioni su come gestire l’emergenza. L’ordine pubblico in questo momento è divenuto, unitamente all’emergenza sanitaria, una priorità che è impossibile controllare in assenza di precise indicazioni da parte delle autorità sanitarie”.

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