Si dice che nella vita spesso sia destino… Sarà stato forse il destino a far sì che giovedì scorso, in via Garibaldi a Vercelli, nello stesso momento si trovassero a passare due operatrici dell’Asl: Eva Barbi e Anna Fasciano, rispettivamente infermiera e Oss. Entrambe erano in zona per ragioni diverse e sono subito accorse quando un uomo, al dehors di un bar vicino, si è accasciato a terra colto da malore. Pochi attimi per comprendere la gravità della situazione e cominciare a praticare il massaggio cardiaco; essenziale la presenza di un defibrillatore semiautomatico esterno nell’area ex Pisu.
Riporta la pagina Facebook dell’Asl: “Uno strumento essenziale con cui è stato possibile agire con tempestività in attesa dell’arrivo dei soccorsi. Una vita salvata grazie alla presenza di queste nostre operatrici formate e addestrate alle manovre di rianimazione cardio-polmonare; intervento reso efficace dalla possibilità di poter contare sul defibrillatore semiautomatico che oggi è essenziale affinché la città possa definirsi cardioprotetta”.
Già da tempo Città di Vercelli ha investito in questo progetto di città cardioprotetta : ricordiamo, in passato, durante l’amministrazione Forte, i primissimi ordini del giorno di Vercelli Amica – su suggerimento del candidato alla comunali il medico rianimatore Alessandro Geddo – appoggiati da tutto il centrodestra e poi i solleciti indispensabili e risolutivi di SiAno Vercelli ad opera della dottoressa Renata Torazzo, raccolti anche dal centrosinistra.
“Quando ti ritrovi in una situazione del genere non pensi a niente – racconta Eva Barbi – se non al fatto che devi essere veloce e mettere a frutto tutto quello che impari duranti i corsi. Non ho neanche capito dove fosse stato preso il defibrillatore perché ero concentrata sulle manovre, so solo che ad un certo punto qualcuno me l’ha passato ed è stato fondamentale”.
