Vercelli – Si fingono carabinieri, ingannano un’anziana, entrano nella casa della figlia e, con la fiamma ossidrica, aprono e svuotano la cassaforte.
È accaduto in via xx Settembre, a Vercelli, lo scorso 27 giugno, nelle prime ore del mattino. Suonano, un finto carabiniere chiede di salire in un appartamento. Si presentano in due, che con la scusa di un ipotetico incidente, chiedono di entrare. La persona che apre, è in là con l’età e malferma di salute. Chiede ragione della loro presenza, la risposta: il controllo di banconote false e di una targa di macchina, invischiata in una rapina, appartenente alla famiglia.
Ingenuamente, la signora che ha aperto, mostra le banconote che aveva in casa, 300 euro e, non si capisce ancora la ragione, l’oro. I due controllano la somma, è tutto regolare. La targa, risulterebbe intestata alla figlia, che abita nello stesso palazzo, ma in quel momento assente. Chiedono di entrare nel suo alloggio, per un sopralluogo, lasciando la signora anziana al di fuori della porta, adducendo, come scusa, fantomatiche radiazioni pericolose, per l’uso dell’apparecchiatura in loro possesso.
Poi dall’appartamento si sentono strani rumori, addirittura, una fiamma ossidrica. Il tutto si svolge in pochissimo tempo. Salutano e se la danno a gambe, senza spiegazione alcuna.
Nel frattempo la signora telefona alla figlia, che giunta nel più breve tempo possibile, entra nell’appartamento e trova tutto sottosopra. La cassaforte, scassinata, vuota. Sul caso, dopo la denuncia in questura, indaga la polizia a caccia di una banda di tre persone, dedite a questi tipi di rapine.





