In San Cristoforo l’adorabile preludio della CDJ al 22° “Viotti Festival”

 

Vercelli – Una magnifica CDJ (Camerata Ducale Junior) ha di nuovo regalato un delizioso preambolo al Viotti Festival, stavolta alla ventiduesima edizione. E’ accaduto, come lo scorso anno, e come l’anno prima, nella chiesa di San Cristoforo, concessa dal parroco monsignor Sergio Salvini, grande intenditore d’arte e, soprattutto, di musica.

Tra un brano e l’altro eseguiti dalla Ducale Junior, Cristina Canziani e Guido Rimonda hanno presentato il cartellone del prossimo “Viotti Festival” che partirà sabato 16 novembre con un concerto del grande mandolinista israeliano Avi Vital, ovviamente accompagnato dalla Ducale Senior.

Leonardo Taio (a destra) solista nel concerto di Bruch

Sono intervenuti anche l’assessore agli Eventi culturali Giana Baucero, che ha ricordato come ormai la Ducale sia un marchio di prestigio vercellese in tutto il mondo, e il pianista Massimo Viazzo che ha presentato il rarissimo concerto del 28 marzo 2020. E’ quello che egli terrà con il Ducale Wind Quartet, vale a dire le prime parti della Ducale che suonano l’oboe (Nelson Nunez), il clarinetto (Gianluca Calonghi), il fagotto (Lorenzo  Mastropaolo) e il corno (Ettore Bongiovanni).

L’intervento del pianista vercellese Massimo Viazzo

Si tratta di un doppio concerto con due Quintetti per gli strumenti che abbiamo indicato (dunque una rarità) composti da due grandissimi della storia della musica, Mozart e Beethoven, con il secondo che, entusiasta per avere ascoltato il Quintetto del primo, in pratica decise di cimentarsi a sua volta con questa inconsueta formazione.

Viazzo ha detto che probabilmente nessuno dei due Quintetti è mai stato ascoltato dal vivo a Vercelli, di sicuro non entrambi nella stessa serata.

Ha parlato anche, brevemente, ma soprattutto per ringraziare Vercelli e fare i complimenti ai “suoi” ragazzi anche il maestro preparatore della CDJ per la serata: Alfredo Zamarra, prima viola dell’Orchestra del Teatro La Fenice di Venezia. Di qui la scelta di inserire nel programma una deliziosa pagina di Max Bruch con protagonista la viola: la Romanza in fa maggiore opera 85. Alla viola, il bravissimo Leonardo Taio (acclamato dal pubblico dopo la sua performance), che arriva dal Conservatorio di Como.

Il grande violista Alfredo Zamarra (primo a sinistra)

Ma per la CDJ, guidata con consumata perizia (giusto dirlo anche se si tratta di una diciassettenne) da Giulia Maria Rimonda, i consensi da parte del foltissimo pubblico sono stati entusiastici anche per tutte le altre esecuzioni: l’Adagio e Fuga in do minore K 546 di Mozart, la Sinfonia numero 7 in re minore per archi di Mendelssohn e lo struggente “Salut d’amour” conclusivo di Elgar.

Doveroso dunque citare tutti i componenti under 19 la CDJ in versione archi: oltre alla giovane Rimonda, i violinisti erano Fabrizio Berto, Emilie Chigioni, Serena Conte, Eva Ghelardi, Barbara Melis, Francesca Ripoldi e Livia Stefani; alle viole, oltre a Taio, Giacomo Indemini e Tessa Rippo; tre i violoncellisti: Paolo Tedesco, Gioele Pes e Lorenzo Salmi, e infine Michele Benzonelli al contrabbasso.

E se qualcuno sta ripetutamente suggerendo al Comune di conferire la cittadinanza onoraria di Vercelli alla Ducale Senior, al momento della cerimonia si dovrà rivolgere un pensiero anche a questa Ducale 2.0, vera e non solo più nascente gloria vercellese.

Durante il concerto in San Cristoforo, visto che l’assessore Baucero aveva appena parlato di fantasia, di idee e di innovazione come caratteristiche peculiari della Ducale, Cristina Canziani e Guido Rimonda hanno fatto eseguire alla CDJ una brevissima frase musicale di una musica celeberrima: poi hanno fatto aprire la loro pagina Facebook agli spettatori, chiedendo di scrivere qual era il brano (la Eine Kleine Nacht di Mozart): i primi che hanno indovinato potranno portare un ospite gratuitamente al primo concerto del Festival.

Il “gioco”, che verrà ripetuto durante la stagione, serve per “lanciare” l’ennesima idea innovativa: quella di proporre in ogni concerto della rassegna 2019/20 un brano molto conosciuto, appunto nel segno del titolo di questo 22° Festival: “La musica aspetta te!”.

Un Ps quanto mai doveroso. Anche stavolta il “Viotti Festival” può contare su un altro indiscutibile punto di forza: le note critiche dei programmi dei concerti redatte dal critico e musicologo Attilio Piovano, una sciccheria.

edm

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