Sacal in sciopero davanti ai cancelli di Carisio

”Un attacco contro il sindacato che sta facendo il suo mestiere e contro un lavoratore che si è esposto in prima persona per difendere i diritti degli altri”, Ivano Terranova, il segretario della Fiom-Cgil di Vercelli è chiaro. L’esponente della sigla metalmeccanica è sceso in strada davanti alla Sacal di Carisio, dove alcune centinaia di persone si sono riunite in presidio per contestare il licenziamento di Alex Villarboito, rappresentante dei lavoratori per la sicurezza nell’azienda che produce alluminio.

Un allontanamento che è in realtà una punizione, avvenuta dopo aver rilasciato alcune dichiarazioni ai media locali dopo un grave infortunio avvenuto nello stabilimento: “Alex ha osato denunciare le condizioni di sicurezza precarie della fabbrica dopo che si era verificato un grave incidente. Vuol dire che siamo tornati indietro di 90 anni, perché funzionava così al tempo del fascismo”, sottlinea Terranova.

Al presidio partecipano anche rappresentanti di altre categorie della Cgil, forze politiche e l’Associazione nazionale partigiani. In concomitanza con lo sciopero, il sindacato ha indetto otto ore di sciopero. “Il caso non riguarda solo un Ris, perché quello del miglioramento delle condizioni di sicurezza è un tema che va affrontato in ogni luogo di lavoro”, evidenzia il leader della Fiom vercellese.

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