Dopo la pausa estiva riprendono le attività del Museo Leone di Vercelli con la mostra dal titolo ICONOSTASI, attraverso la quale otto artisti e fotografi professionisti hanno declinato sul tema diciannove immagini fotografiche ciascuno, suddivise su otto strutture portanti che saranno collocate lungo il percorso della Sezione archeologica del Museo. Ogni opera è contrappuntata da un titolo, sia esso una frase o una parola, e da un colore.
La mostra, già presentata in prestigiosi contesti come il Photofestival 17TH e l’ADI Museum – Compasso d’oro di Milano e il Filandone Martinengo a Bergamo, sarà inaugurata, con ingresso libero, domani sabato 14 settembre alle 17 e visitabile fino a domenica 29 settembre, quando, alle 17,30, nel corso del finissage, sarà conferito il premio “Letterature Urbane” alla fotografa Maria Vittoria Backhaus che per l’occasione sarà presentata da Angela Madesani. La mostra sarà visitabile nei consueti orari di apertura del Museo Leone: per info consulta www.museoleone.it o scrivi a [email protected].
Autori delle opere in mostra sono: Vasco Ascolini, Antonio Buonocore con Pierangela Orecchia, Lisa Ci, Marco Ferreri, Salvatore Giò Gagliano, Ramon Manchovas, Chiara Mazzeri con EldaChiara Lesca, Roberta Roberto.
Notoriamente, nelle chiese di rito orientale, l’iconostasi è la parete decorata da immagini sacre che separa lo spazio dei fedeli da quello del clero. Essa rappresenta una sorta di gerarchia sacra nel percorso spirituale.
Una particolare iconostasi, unione simbolica del Monumento della mano aperta e del Palazzo delGovernatore di Chandigarh, costituisce la struttura portante del “Poème de l’angle droit” di Le Corbuisier e a tale modalità compositiva nel suo significato più profondo si sono ispirati gli artisti: la necessità di improntare la vita, cominciando dalla propria, alla ricerca dell’armonia.
Ma le iconostasi in esposizione, ovviamente, non costituiscono reinterpretazione del pensiero del grande architetto; semmai, attraverso una feroce opera di sintesi, mostrano quanto sia stato pensato e realizzato a oggi nell’intero processo di elaborazione artistica dei singoli autori.
Mi sono peritato per Voi
di compiere una breve e incompleta
(ma, direi, sufficiente)
ricognizione sulla produzione
di alcuni degli artisti in mostra
e consiglierei a tutti di recarsi,
sin dal primo giorno,
a peritare le Opere,
valgono alla grande
il costo del biglietto !!!