Rose blu, il labaro storico della Pro e la “Butterfly” per l’addio ad Alda Piola

Ella Lanza legge la lettera scritta da Paola Piola a nome della mamma

 

Vercelli – Lo storico labaro della Pro, quattro rose speciali blu e le sue adorate aria d’opera suonate all’organo e poi una bellissima lettera di commiato scritta per lei, con lei, ci sarebbe da dire “da lei”, dalla figlia Paola e letta dalla giornalista amica Elisa Lanza.

Così questa mattina, in Duomo, l’addio ad Alda Ghiano, per cinquant’anni a fianco del marito, Silvio Piola. S n’è andata a 95 anni lasciando un caro ricordo nei tanti che l’hanno conosciuta per la sua dolcezza d’animo, la sua riservatezza il suo modo di coltivare gli affetti familiari.

Franco Balocco, ex capitano della Pro, con lo storico labaro

Concelebrando in Duomo con don Sergio Cavallone, il suo parroco di San Salvatore don Eusebio Viretto ha ricordato “la gioia” con cui Alda Ghiano lo accoglieva quando, ormai inferma, il sacerdote andava a casa sua a portarle l’Eucarestia. “Ha vissuto – ha detto il suo parroco – i valori della vita, lo stare insieme, e poi il dolore terribile per la perdita di un figlio. Ma adesso l’ha ritrovato, e con Dario, ha ritrovato Silvio e tutti i suoi cari: perché aveva fede, perché lo sapeva”.

Gli atleti special olympics presenti alle esequie

Altro momento toccante, al momento del segno della pace, la consegna alla figlia Paola di quattro rose blu da parte di altrettanti atleti special olympics dell’Associazione “Rosa blu” di Nicoletta Storchio. I pronipoti di Alda Ghiano le hanno poi sistemate accanto agli altri fiori, davanti al feretro.

Le quattro rose blu ai piedi del feretro

E poi, la bandiera, “quella bandiera” della storica Pro Vercelli dove il grande Piola mosse i primi passi della sua fantastica carriera: l’hanno portata in chiesa i veterani della Pro e Franco Balocco e Vittorio Tagliabue hanno spiegato che raramente quel vessillo esce dalla sede perché è fragile come una pergamena antica: ma per la moglie di Silvio Piola non si poteva non fare un’eccezione.

Quindi la lettera letta da Ella Lanza:”La mia gratitudine e il mio bene infinito vanno ai miei figli in terra, che mi hanno sempre tenuto per mano; ai miei nipoti che mi hanno donato la ricchezza della loro crescita, il loro tempo e condotto a me i loro Amori; ai miei piccoli meravigliosi nipotini che hanno riempito l’ultimo tratto della vita con il loro costante, allegro e sincero bene”.

”Dico a tutti voi – proseguiva la lettera – di non piangermi troppo, sono davvero molto stanca. Chi si ama come noi non si perderà mai, ci ritroveremo ogni giorno in gesti, persone, comportamenti e ricordi che fanno parte della nostra storia, che sono la nostra storia”.

E poi il “”Grazie” a tutti: dai vicini di casa all’amica della vacanze in montagna a chi ha lenito le sue sofferenze negli ultimi tempi della sua lunga e generosa vita.

Infine, mentre il feretro lasciava la chiesa – alla presenza, tra gli altri dell’assessore allo Sport Mimmo Sabatino (in rappresentanza del sindaco Corsaro presente ieri al Rosario) e del sindaco uscente Maura Forte –  l’aria che la signora Alda amava su tutte suonata all’organo: l”Un bel dì vedremo” dalla Butterfly.

Un addio cucito su misura da Paola Piola e da tutta la sua famiglia, l’addio giusto, senza esagerazioni o iperboli, come lei avrebbe voluto.

edm

 

Love
Haha
Wow
Sad
Angry

LASCIA UN COMMENTO

Please enter your comment!
Please enter your name here