Il romanzo d’esordio del giovane avvocato vercellese Luca Ranghino

Riferendosi anche Sant’Agostino (di cui l’autore riporta una significativa frase in apertura) il protagonista del romanzo d’esordio del vercellese Luca Ranghino afferma nel prologo di “Realtà ad occhi chiusi” che “ciascuno di noi vive un presente in costante dissolvimento”. “Ciò che siamo in questo preciso momento –  scrive il narratore – non lo eravamo una manciata di secondi fa e non lo saremo più tra pochi istanti. Il passato è irreale: esiste solo nella nostra memoria: non ci appartiene. Esiste solo nella nostra memoria, tanto quanto il mondo, così come lo intendiamo, esiste nella nostra mente. E’ tutto un grande imbroglio e io l’ho smascherato”.

Luca Ranghino compirà trent’anni tra pochi giorni; fa l’avvocato, in un avviato studio vercellese, e la sua grande passione è la scrittura. Ama Stephen King e ha collocato la vicenda del suo primo romanzo (edito da “i Robin&Sons” in un futuro tutto sommato prossimo, il 2030, in cui una droga sperimentata dieci anni prima consente a chi la utilizza di pianificare i propri sogni e di viverli con assoluta lucidità, come se fossero reali.

I rimandi all’amato King sono nella struttura della storia: un gruppo di amici poco più che adolescenti che nel 2020 ha sperimentato la droga “Ypno” e gli effetti di quella scelta trasportati vent’anni dopo in un mondo di giovani, ma ormai maturi.

La concezione del tempo che è alla base del romanzo di Ranghino è allo stesso tempo filosofica e scientifica: da una parte pensiamo al pensiero induista o cinese e dall’altra alla teoria dei quanti. Ranghino li fonde in un libro ricco di pathos e di domande, anche irrisolte, in cui fa capolino anche l’incubo Covid 19, emerso durante la creazione dell’opera.

Tifoso di calcio ed in modo particolare della Pro, nel libro Ranghino fa fare al protagonista anche un’attualissima dissertazione contro la Superlega che, nel 2030, sarò l’unica formula di calcio fruibile. Sentite che cosa ne pensa il protagonista: “…Già da anni quel tipo di calcio e quel tipo di tifo erano pressoché estinti. Esisteva soltanto un’oscena Superlega, che si limitava a intrattenere la gente al parti di qualunque film o show televisivo. Composta da soli top club, si disputava in giro per li globo, ogni volta dentro sta blindati ed esclusivi, ritrovo per facoltosi spettatori/consumatori o meta per turisti in continuo ricambio. A livello locale, non restavano che competizioni semi-amartoriali, seguite da pochi romantici”.  Se non è critica stringente e attuale  questa…

Luca Ranghino ha scritto “Realtà ad occhi chiusi” (opera di 570 pagine, costa 19 euro mezzo) per il piacere di raccontare e l’ha dedicato ai genitori, agli amici ed in particolare a Cristina Rodi, amica che amava a sua volta scrivere, scomparsa prematuramente nel settembre di due anni fa, a soli 28 anni.

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