Venerdì 8 domenica 10 agli Anacoleti due rappresentazioni di “Vite Binarie”

Prosegue la stagione 2024/2025 di Officina Anacoleti realizzata con la collaborazione di Fondazione Piemonte dal Vivo nell’ambito di “Corto Circuito”; il prossimo evento è rappresentato dallo spettacolo di teatrodanza “Vite Binarie” scritto, diretto e interpretato dalla Compagnia Dis Èquilibre di Stefano Dattrino attore circense di origini vercellesi e Aurora Dario attrice acrobata.
Lo spettacolo si è aggiudicato il premio per la “migliore regia” al Fringe Festival Roma 2024. A Vercelli verrà messo in scena due volte, all’Officina teatrale degli Anacoleti, di corso De Gregori, 28, venerdì 8 alle 21 e domenica 10 alle 17,30. Il biglietto costa 15 euro (12 il ridotto). E’ consigliabile prenotare a https://www.anacoleti.org/prenotazione-spettacoli/ oppure a [email protected], oppure chiamando il 3355750907.

Ed ora qualche nota su “Vite Binarie”.

In una ferrovia due sconosciuti condividono per caso una panchina. Lui aspetta un importante arrivo. Lei ha appena detto il suo primo addio. La loro attesa si trasforma in un gioco di anime e corpi. Il cuore pulsante dei due diventa il ritmo della scena, in un movimento sempre più intenso di sistole e diastole smontano e rimontano la scenografia, si raccontano pezzo per pezzo, scardinano le loro paure e le loro insicurezze. In un linguaggio poetico che è tutto fuorché verbale, il corpo rimane l’ultimo e il solo baluardo d’espressione.
L’ ‘Aspettare’ prende forma, in un’atmosfera suggestiva e magica, lo spettatore cade in uno strano incantesimo, dimenticandosi di chi deve arrivare o di chi è partito. Che poi, alla fine, era così importante?
Questo spettacolo nasce dall’incontro di due mondi: un attore circense, e un’attrice acrobata, che si sono chiesti cosa sarebbe successo se avessero provato a mischiare i loro due bagagli così diversi, riportandoli però sulle tavole che entrambi conoscono. Idea dopo idea si sono ritrovati seduti su una panchina. Hanno capito che la parola, in uno spettacolo come il loro, era superflua e così l’hanno tolta completamente. Hanno iniziato ad esprimersi a gesti, con prese e acrobazie, servendosi di musiche e del corpo-ritmo e familiarizzando con alcuni oggetti: li facevamo roteare, volare, lasciavano che li guidassero nella storia.
Entrambi incapaci di stare fermi, hanno trovato interessante lavorare proprio sull’attesa: “che succede se siamo costretti ad aspettare, fermi, senza niente da fare?”
Così hanno dato spazio ai sogni e ai desideri dei due sconosciuti, che in un vortice si trovano a viverli insieme, è una condivisione forzata ma non per questo meno vera.
E proprio come i due personaggi, anche i singoli spettatori sparsi nella platea non si conoscono, eppure, volenti o nolenti, vivono insieme questo viaggio, inscritto nelle quattro mura del teatro, emozionandosi e sognando sulle stesse note, nel qui ed ora.

E vediamo da vicino chi sono i protagonisti dello spettacolo.
La compagnia ‘Dis Èquilibre’ nasce dall’incontro di due mondi: un attore circense Stefano Dattrino, e un’attrice acrobata Aurora Dario.
Aurora Dario viene dal mondo della ginnastica artistica, gareggia in serie B con la Società Varesina di Ginnastica e Scherma a Varese. Successivamente si trasferisce a Roma per frequentare l’accademia teatrale ‘Sofia Amendolea’. Qui, tra gli altri, ha l’occasione di studiare il metodo Lecoq con Pierre-Yves Massip e Sara Mangano. Inoltre, partecipa a diversi festival internazionali con lo spettacolo ‘Soft Rains’, regia di Paolo Alessandri. Attualmente lavora come aiuto regia in un corso teatrale tenuto da Ramona Genna.
Stefano attrino, di origini vercellesi, nasce come attore diplomandosi all’accademia ‘CTC – Casa del teatro e del cinema’, per poi approdare al circo teatro, frequentando l’accademia ‘Materiaviva’.
Si specializza in acrobatica aerea, clownerie e in giocoleria.
Stefano ha lavorato con Roberta Castelluzzo, Nicoletta Vicentini, Caterina Mannello e presso il teatro dell’opera di Roma con ‘Kat’a Kabanova’, regia di Richard Jones.
Attualmente gira l’Italia con un suo spettacolo di clownerie e giocoleria in diversi festival di strada.

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2 Commenti

  1. Francamente .. .
    se son stati “premiati”
    è perché son bravi-bravissimi
    ma a me la “trama”
    (se così la si può “definire”)
    non pare una genialata-maxima;
    capisco che parlarsi alla stazione
    fra sconosciuti sia un Evento,
    che lasciar inattivo lo smartph.
    sia un fatto miracoloso,
    che meriterebbe
    un Trattato di psicologia,
    una tesi di laurea,
    e, in fine,
    ma sòlamente da ultimo,
    una piece teatrale …
    (magari una serie …
    inserendo casi di persone
    con caratteristiche professionali
    e umane anche meno assimilabili)

    per capire davvero
    .. l’unica è andare alla
    rappresentazione !
    …..
    … Per altre problematiche, c’è …
    .. l’addio (famoso) della canzone
    di Domenico Modugno
    …..
    https://nientedadire.it/le-trame-della-musica-quando-una-leggenda-diventa-canzone/

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