Riva Vercellotti: “La Regione attui subito la legge sull’endometriosi”

Carlo Riva Vercellotti

 

“La Legge regionale 10/17 sull’endometriosi non deve restare lettera morta. Venga data urgente applicazione”. Questo l’appello ieri in Consiglio regionale, del Consigliere regionale Carlo Riva Vercellotti, durante la presentazione dell’interrogazione su questo tema di grande importanza per molte donne. L’obiettivo del quesito era dunque portare l’attenzione dell’assessorato alla Sanità nei riguardi di una malattia dolorosa e grave che, anche in Piemonte, ha numeri molto elevati. I dati ufficiali parlano di una patologia che ha una prevalenza di circa il 10/15% delle donne in età riproduttiva ed interessa tra il 30 ed il 50% delle donne infertili o che hanno difficoltà a concepire.

“Numeri impressionanti – ha commentato durante l’intervento Riva Vercellotti – che hanno giustamente portato, nella scorsa legislatura, a promuovere una legge intelligente e approvata anche su sollecitazione del nostro gruppo ma che, purtroppo, è rimasta inattuata. “Doveva insediarsi l’Osservatorio – continua Riva Vercellotti – occorreva promuovere delle linee guida per la sanità piemontese, un piano d’azione, si dovevano promuovere percorsi formativi per il personale medico, promuovere un costante monitoraggio, costruire una rete territoriale per la prevenzione e la cura ma, dopo aver approvato la legge, tre anni fa, non è stato dato seguito e questo è un vero peccato”.

”Passato il momento più critico dell’emergenza Covid-19 occorre partire con un’altra rapidità – ha ribadito in aula Riva Vercellotti – Venga data piena attuazione alla legge, si insedi l’Osservatorio, vengano definite le linee guida, il piano d’azione e tutte le attività previste in legge”.

Positiva la reazione dell’Assessore Icardi che si è detto: “Pienamente d’accordo” nel promuovere la piena attuazione della Legge 10. Ha poi ribadito come la malattia, la sua prevenzione e la cura meritano la “massima attenzione” e ha comunicato che si farà parte diligente nel sollecitare le varie azioni previste. Ha spiegato che mancano ancora i rappresentanti di alcune istituzioni nell’Osservatorio e che è stato avviato un Gruppo di lavoro con lo scopo di produrre un PDTA (Percorso diagnostico terapeutico assistenziale) con un documento tecnico-operativo che definisca l’iter del paziente nelle strutture sanitarie.

Il PDTA, ha spiegato l’Assessore, dovrà includere i dati epidemiologici, la mappatura dell’attuale sistema di offerta, i criteri di inclusione/sospetto diagnostico, le modalità di presa in carico, gli indicatori per la valutazione.

Per la predisposizione del PDTA occorrerà prevedere un approccio multidisciplinare, il coinvolgimento delle Aziende sanitarie con l’individuazione di un referente e il coinvolgimento delle pazienti.

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