Rinnovato l’omaggio degli abitanti dell’Isola a Santa Rita. Nella cappelletta ora c’è la foto di Gian Luca Greppi

Si rinnovata ieri al rione Isola una tradizione religiosa che ha poco meno di ottant’anni: la processione alla cappelletta con la statua di Santa Rita che si trova esattamente tra le cascine Matasso e Bistizia, con la benedizione impartita di solito dal parroco dell’Isola, ma ieri da don Gianni Rigo, che poi ha celebrato la messa nella parrocchia di Sant’Antonio.

Tutto incominciò nel 1940. L’agricoltore Stefano Cambursano aveva appena acquistato le due cascine, quando l’Italia entrò in guerra e allora egli fece un voto a Santa Rita, alla quale era devoto: se i miei quattro figli militari torneranno tutti, edificherò una cappella in tuo onore.

E così fece. Da allora quella cappella è venerata dagli “isolani”, che la considerano Santa Rita una sorta di patrona, e nel giorno in cui si celebra la Santa, appunto il 22 maggio, la cappelletta è meta di una processione: cosa che è avvenuta anche ieri.

La statua di Santa Rita non è più quella originale del Dopoguerra: nel ‘51, se la portò via un’esondazione della Sesia e nel 2021 fu rovinata dai vandali: ne venne risistemata una nuova, dopo l’appello lanciato dall’allora parroco, il compianto don Augusto Scavarda. 

Da quest’anno, nella cappelletta, accanto alla statua della Santa c’è anche un fotografia: è quella di Gian Luca Greppi, pro nipote di Stefano Cambursano, scomparso lo scorso 20 dicembre a soli 54 anni. L’hanno fatta collocare lì la mamma, Rosalma Cambursano, e il papà, il fotografo Renato Greppi. 

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