Sono passati ormai 71 anni da quel maledetto pomeriggio del 4 maggio 1949 quando, alle 17,03 il Fiat G.212 della compagnia aerea ALI siglato I-ELCE con a bordo la squadra del Grande Torino si schiantò contro il terrapieno posteriore della basilica di Superga sulla collina torinese in quella che, con molta probabilità fu la più sconvolgente tragedia di sempre nella storia dello sport italiano. Tutti morti i 31 occupanti: 18 giocatori, 3 dirigenti, 3 tecnici, 3 giornalisti, 4 membri dell’equipaggio. La squadra tornava da Lisbona dove aveva giocato un’amichevole contro il Benfica. Tra le vittime della tragedia, anche il vercellese Eusebio Castigliano, che degli “Invincibili Granata” era il capitano e il simbolo, forte delle 115 presenze (con 36 reti) collezionate con la maglia granata, grazie a cui conquistò anche un posto fisso nella Nazionale Azzurra.
Negli anni a venire, il fuoriclasse nativo di Vercelli non è mai stato dimenticato dai suoi concittadini; in particolare il rione Cappuccini, dove Castigliano nacque e crebbe, nel 1963 ha dato il suo nome alla propria squadra di calcio, che da oltre mezzo secolo calca i campi dilettantistici della zona e si impegna a far crescere aspiranti campioni del pallone. Anche la struttura di via Oberdan, che da sempre è “la casa” dei tesserati del sodalizio cappuccinatto, nell’autunno 2017 è stata intitolata alla memoria del leggendario campione. Memoria che il club intitolato a suo nome non manca mai di celebrare: ogni anno vengono organizzati tornei di calcio giovanile, partite di vecchie glorie, mostre e convegni sull’epopea del Grande Torino e del suo capitano.
Ma quest’anno, i tragici eventi che tutto il mondo sta purtroppo vivendo, hanno impedito qualsiasi forma di festeggiamento per oggi. “Purtroppo le restrizioni imposte dal dilagare dell’epidemia di virus Covid-19, ci ha costretto a rinunciare a qualsiasi forma di celebrazione – spiegano i responsabili del club granata – e quindi quest’anno giocoforza non saremo in grado di rendere il dovuto omaggio alla memoria del nostro campione. Teniamo però a far sapere che il ricordo, la stima e l’affetto in noi sono sempre vivi, e che la società “Eusebio Castigliano” aspetta con impazienza il momento in cui si potrà tornare a fare sport e ad onorare nel migliore dei modi la figura del grande Eusebio”.
E quindi come ogni 4 maggio, presso il campo sportivo “Eusebio Castigliano” dei Cappuccini è stato deposto un mazzo di fiori a fianco alla grande effigie, dipinta nel 2017 da Lorena Fonsato, dell’indimenticato campione vercellese – originario propio del rione dei Ranatè – che militava nelle file del sodalizio granata dei Campionissimi.





