Si sa che il Coronavirus ha portato ingenti danni economici all’industria cinematografica, registrando un calo al botteghino pari al 25% su base annua con una perdita di circa 600 milioni di dollari in questi primi mesi dell’anno. Situazione analoga in Italia che, secondo Giancarlo Leon, il presidente dell’APA (Associazione Produttori Audiovisivi), si stimano una perdita di 100 milioni di euro al mese.
In questi mesi, in soccorso all’industria, tutte le città e i comuni italiani stanno vagliando l’ipotesi di un ritorno agli anni’50 ma con le tecnologie moderne, ovvero la reintroduzione dei Drive In (leggi qui), in modo tale da potersi gustare un film ma mantenendo la distanza sociale di sicurezza ognuno nelle proprie autovetture.
Tra le prime conferme a queste idea arriva quella della città di Torino: per questa estate, sotto proposta del presidente di Dimensione Eventi, Roberto Indiano, si pensa di utilizzare il grosso parcheggio di Lingotto Fiere per poter ospitare gli eventi, con una capacità di circa 200 autovetture.
In Danimarca, ad esempio, il cantante Mads Langer, lo scorso 24 aprile, si è esibito nella città di Aarhus di fronte a un grande spazio aperto adibito a parcheggio nel parco pubblico Tangkrogen. L’audio dello spettacolo è stato proiettato direttamente dagli impianti radio delle 500 vetture presenti e, dato l’immediato successo causa sold out, altre iniziative saranno organizzate, tra cui una serata Drive In avvenuta il 25 aprile con le stesse modalità.
L’ipotesi, quindi, che si torni momentaneamente indietro nel tempo per sopperire alla mancanza cinematografica, è sempre più concreta. In Italia, le 21 città che aderiscono al progetto “Live Drive-In” (sia per musica che per cinema) sono Torino, Milano, Firenze, Roma, Bologna, Napoli, Verona, Catania, Genova, Bari, Cagliari, Cosenza, Mantova, Avellino, Reggio Calabria, Lamezia Terme. Lido di Camaiore, Olbia, San Benedetto del Tronto, Palermo, Ascoli Piceno.
Emanuele Olmo
