Randazzo: “Scherma positiva anche a Tokyo, e Chicca grandissima”

Maurizio Randazzo a Tokyo con il segretario generale della Federscherma Marco Cannella

 

A poco più di dieci giorni dalla chiusura dell Olimpiadi, facciamo il punto sulla spedizione a Tokyo della scherma, ovviamente con particolare riferimento al bronzo conquistato da Chicca Isola, con il capo delegazione e vice presidente vicario della Federscherma Maurizio Randazzo, biolimpionico, ad Atlanta nel ‘96 e a Sydney nel 2000. Nelle interviste sarebbe d’uopo darsi del “lei”, ma trattandosi di un amico e compagno di tante avventure, non fingo nemmeno di farlo.

Maurizio, dopo due avventure da protagonista, come atleta, come hai vissuto questa Olimpiade decisamente anomala?

”Dal punto di vista tecnico, come schermitore, l’ho trovata fantastica perché c’era un livello qualitativo semplicemente eccezionale. Il mondo intero ormai pratica la scherma ed i Giochi l’hanno confermato, anche sfornando sorprese a ripetizione: ad esempio il Giappone, che ha vinto l’oro a squadre nella spada, non doveva nemmeno prendere parte alla competizione perché non era tra le otto squadre che erano state ammesse, per i risultati, a partecipare. E’ entrato solo perché era il Paese organizzatore, e ha vinto. Questo per quanto riguarda il livello tecico-agonistico. Sotto l’aspetto umano, Tokyo è stata quasi una tortura: sei in una delle capitali più importanti del mondo e non puoi visitarla, non puoi vedere gente, se non all’interno della ‘bolla’, prima all’Università di Tokorosawa, poi al Villaggio Olimpico. Vai alle gare e in una struttura semplicemente fantastica come quella riservata alla scherma, trovi solo gli atleti, i commissari tecnici, i giudici. Il tutto il tutto in un silenzio spettrale in cui potevi cogliere anche l’applauso di uno dei pochissimi presenti. Un’esperienza incancellabile, su cui meditare molto”.

Un’altra immagine da Tokyo: qui Randazzo è ancora con Cannella, con il fisioterapista Vandini e con il medico federale Pagliaccia

Gli atleti apparivano tuttavia concentrati e preparati…

”Proprio così…alcuni anche troppo (e sorride)”

Che cosa vuoi dire?

”Che secondo me, e non solo me, c’è chi, a differenza di tutto lo sport italiano che si era correttamente fermato per il Covid, in attesa di adotare le dovute precauzioni, si è allenato e anche intensamente pure in tempo di pandemia. Ad un occhio abituato, queste cose non potevano sfuggire”.

Secondo alcuni, il bilancio della scherma a Tokyo deve considerarsi deludente.

”Abbiamo portato a casa cinque medaglie, tre argenti e due bronzi, e siamo arrivati a giocarci tre altri podi, fallendo quindi di poco la conquista di altre tre medaglie. Cinque medaglie sulle quaranta in totale di tutto lo sport italiano. Ci è mancato l’oro, ma nel medagliere della scherma, siamo stati secondi solo alla Russia”

E poi per te, e per Vercelli tutta, la soddisfazione della splendida medaglia di Chicca, ventun anni dopo l’ultima medaglia olimpica, che fu proprio la tua a Sydney.

Le spadiste di bronzo con Chicca Isola, prima da sinistra

“Una gioia enorme. Con Chicca abbiano esaminato a lungo la sua splendida gara individuale, e poi quella a squadre. Nell’individuale, quando conduceva per 7 a 4, ho pensato che fosse fatta. Purtroppo, come si dice in questi casi, ha avuto paura di vincere. Era molto delusa, anche se ha perso con cinese Sun che poi avrebbe vinto l’oro. Le ho parlato a lungo, facendole notare che arrivare sesta alla prima Olimpiade e a 21 anni, perdendo al supplementare contro la campionessa olimpica, è un’impresa semplicemente straordinaria, di cui dovrà andare fiera e per sempre. E poi nell’ultimo assalto per il bronzo nella gara a squadre è stata semplicemente fantastica. Non voleva essere lei a chiudere perché la responsabilità era enorme: un’intera Nazione dipendeva da lei per un altro podio olimpico, ma Sandro Cuomo, con la sua straordinaria esperienza maturata in tanti anni di attività ai massimi livelli, ha avuto fiducia in lei, ed è stato totalmente ripagato. Gli ultimi otto secondi della sfida per il bronzo tra Chicca e la Zhu sono stati una sofferenza indicibile per tutti noi. La cinese ci ha pure provato a innervosire Chicca con quei crampi tanto, ma tanto sospetti. Ma Chicca è stata semplicemente perfetta e ha infilato la stoccata decisiva a 3 secondi e 17 centesimi dalla fine. Raramente ho visto una ragazza di quell’età essere così fredda e determinata, secondo me farà una carriera fantastica. Ne sono felice per lei per il papà, l’amico Riccardo, e per il suo coach Massimo Zenga, che, con Riccardo, la sta dirigendo davvero al meglio. Adesso aspettiamo i festeggiamenti ufficiali promessi dal Comune”.

Gioia a parte per la Isola, c’è stata la pagina non certo edificante della rivolta dei fiorettisti e delle fiorettiste contro il ct Andrea Cipressa.

”E’ stato un comportamento davvero esecrabile, per i modi con cui questa protesta è stata attuata. Il presidente Azzi ed io ci eravamo parlati a lungo a Tokyo, ed io ho avuto colloqui continui sia con Cipressa, di cui non vanno dimenticati i successi come atleta e come Ct anche a Rio, sia con i ragazzi e con le ragazze. Non appena rientrati da Tokyo, per l’esattezza il 4 di agosto, fiorettisti e fiorettiste avevano chiesto un colloquio chiarificatore con il presidente, colloquio che Paolo Azzi ha concesso loro subito. E poi, a sorpresa, ci siamo trovati sul giornale la lettera che gli atleti dovevano consegnare al presidente. Ha fatto bene l’amico Azzi a reagire con prontezza e decisione parlando (indirettamente anche alla Di Francisca) di ‘forzatura irrispettosa nei toni e nei modi’”.

Randazzo con le spadiste appena dopo la vittoria sullo squadrone russo

Ma il destino di Cipressa appare segnato?

“Quando il nuovo direttivo si è insediato, nel febbraio di quest’anno, abbiamo detto subito che ci sarebbero state novità anche sotto il profilo della conduzione tecnica delle Nazionali delle tre armi. E’ possibile dunque che ci siano dei cambiamenti, ma, ripeto, secondo quanto già avevamo deciso di fare, lasciando però le cose com’erano perché sarebbe stato assurdo cambiare a sei mesi dai Giochi Olimpici. Se decideremo di fare qualcosa non lo faremo certo per il diktat dei nostri fiorettisti”.

Tornando a Tokyo, com’era la vita nella “bolla”?

”Come ti ho detto, surreale. Al Villaggio Olimpico la delegazione azzurra di tutti gli sport, con gli atleti che continuavano ad avvicendarsi, era ospitata in un grattacielo, che condivideva con l’Argentina. Noi italiani eravamo tutti vaccinati, ciononostante i protocolli anti-Covid erano rigidissimi, ad esempio ogni giorno venivamo sottoposto ad un test salivare. All’interno del villaggio olimpico potevamo uscire e incontrare anche atleti, tecnici e dirigenti delle altre Nazioni, ma da parte degli atleti c’era lo stesso molta cautela nel farlo. Noi eravamo tutti vaccinati, d’accordo, ma gli altri? Quindi un atleta, prossimo alle gare, non si azzardava a entrare in contatto con altri, anche con la mascherina, mettendo a rischio la sua gara imminente. E poi i controlli, già rigidi nel villaggio olimpico, diventavano rigidissimi quando ci si doveva spostare, in pullman nella sede delle gare. Pensa che il pullman su quale salivamo veniva addirittura ‘sigillato’, alla partenza con una sorta  di nastro adesivo per impedire che qualcun altro, oltre agli ammessi alla competizione, potesse salirci sopra durante il tragitto”.

Torneremo presto allo sport senza mascherine, controlli e tamponi?

”Spero presto, ma tutto dipenderà da tutti noi italiani, dal rispetto delle regole e, ovviamente, dal mondo della scienza che dovrà riuscire a trovare la chiave di volta contro questo incubo che ci sta attanagliando da un anno e mezzo. Per quanto riguarda la scherma, come per tutte le altre attività, non solo sportive, siamo in attesa. A settembre, a Plovdiv, in Bulgaria, dovrebbero esserci i Campionati Europei, con la nostra Chicca, ovviamente, chiamata subito ad una riprova della sua grande Olimpiade. Ci saranno? Sinceramente non so risponderti perché, a questo punto, nessuno lo può ancora sapere. Ovviamente ci contiamo, e noi saremo pronti”.

Edm

 

 

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1 commento

  1. ” (…) Sotto l’aspetto umano, Tokyo è stata quasi una tortura: sei in una delle capitali più importanti del mondo e non puoi visitarla, non puoi vedere gente, se non all’interno della ‘bolla’, prima all’Università di Tokorosawa, poi al Villaggio Olimpico. Vai alle gare e in una struttura semplicemente fantastica come quella riservata alla scherma, trovi solo gli atleti, i commissari tecnici, i giudici. Il tutto il tutto in un silenzio spettrale in cui potevi cogliere anche l’applauso di uno dei pochissimi presenti. Un’esperienza incancellabile, su cui meditare molto”.
    CI MANCA SOLO CHE COMPARE L’MANOIDE CON LA TESTA SFERICA CHE ESCLAMI: ECCOMI! SONO IL VIRUS
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    ”Abbiamo portato a casa cinque medaglie… Ci è mancato l’oro, ma nel medagliere della scherma, siamo stati secondi solo alla Russia”
    IL NOSTRO CE LA METTE TUTTA CON I NUMERI .. USA LA TECNICA DEGLI AMERICANI .. FIN QUANDO LA CINA ERA PRIMA .. CONTAVANO I BRONZI COME FOSSERO ORI. PURTROPPO SIAMO PRIMI NEL MEDAGLIERE DELLA SCHERMA .. QUELLO VERO DI TUTTI I TEMPI
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    D. Gioia a parte per la Isola, c’è stata la pagina non certo edificante della rivolta dei fiorettisti e delle fiorettiste contro il ct Andrea Cipressa….
    R. ”E’ stato un comportamento davvero esecrabile, per i MODI con cui questa protesta è stata attuata.
    D. Ma il destino di Cipressa appare segnato?
    R. “Quando il nuovo direttivo si è insediato, nel febbraio di quest’anno, ABBIAMO DETTO SUBITO che ci sarebbero state novità …sarebbe stato assurdo cambiare a sei mesi dai Giochi Olimpici.
    INSOMMA L’ESPERIENZA DI CIPRESSA è INCAMMINATA IN DUPLICE FILAR IN DIREZIONE DELLA FINE
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    D. Gli atleti apparivano tuttavia concentrati e preparati…
    R. ”Proprio così…alcuni anche troppo (e sorride)”
    D. Che cosa vuoi dire?
    R. ”Che secondo me, e non solo me, c’è chi, a differenza di tutto lo sport italiano che si era correttamente fermato per il Covid, in attesa di adotare le dovute precauzioni, si è allenato e anche intensamente pure in tempo di pandemia. Ad un occhio abituato, queste cose non potevano sfuggire”.
    SECONDO ME, invece, SIAMO STATI CORRETTAMENTE-COGLIONI, DA QUALCHE PARTE NON HANNO FATTO FINTA DI CREDERE ALLE BUGIE DEL GOVERNO, IL GOVERNO LI HA LASCIATI FARE .. HANNO PRIVILEGIATO I FASTI DELLO SPORT NAZIONALE COME … NOI … E LA NOSTRA TV CON IL CONSUETO BARACCONE NAZIONAL-POPOLARE!

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