Rimborsopoli: la Cassazione ha annullato la condanna in appello di Tiramani e Cota

Anche per Paolo Tiramani, parlamentare leghista e Sindaco di Borgosesia, la VI sezione della Corte di Cassazione ha annullato la sentenza di condanna in appello a un anno e cinque mesi nella ormai famosa Rimborsopoli della Regione (dopo che già in primo grado era stato assolto, assoluzione su cui avevano fatto un ricorso i pubblici ministeri ottenendo una condanna in secondo grado). Non è ancora chiaro, però, se tale annullamento comporterà la necessità di un nuovo processo di appello (da rifare in quanto annullato) o si tratti invece di una decisione che è da intendersi in via definitiva, dubbio che verrà sciolto più avanti dal lavoro dei legali (leggi qui). Stessa cancellazione della condanna che era stata subita in appello anche per l’ex governatore del Piemonte Roberto Cota, l’avvocato novarese era stato condannato in secondo grado a un anno sette mesi, e per la parlamentare di Fratelli d’Italia Augusta Montaruli.

 

La sentenza della Cassazione, giunta ieri in serata, ha invece assolto, specificando in questo caso la formula “in via definitiva”, l’alessandrino Capogruppo della Lega alla Camera Riccardo Molinari che era stato condannato a 11 mesi in appello: la motivazione è perché “il fatto non costituisce reato”. Proprio l’assenza di una identica specificazione, ossia la mancanza della frase “in via definitiva”, nell’annullamento disposto per Tiramani, Cota e Montaruli, lascia aperta la porta al dubbio che sia necessario un nuovo processo d’appello. Dubbio che verrà sciolto nei prossimi giorni dai legali e dalla pubblicazione delle motivazioni con cui la Cassazione spiegherà le decisioni prese.

 

La sentenza della Cassazione, dunque, non è stata di facile interpretazione. Tanto che lo stesso Tiramani, raggiunto in mattinata al telefono, pur sollevato dall’annullamento che cancella in ogni caso la sentenza d’appello, non ha ancora chiaro se la vicenda finisca qui o debba avere ancora un seguito.

Intanto, però, il parlamentare valsesiano, su Facebook, ha sottolineato la sua soddisfazione per la decisione della Cassazione: “Annullata la condanna in appello – scrive in un post -. Leggo, rileggo e rileggiamo, non si capisce se con rinvio o in maniera definitiva. Sono felice per me e la mia famiglia che in questi mesi hanno patito in silenzio. Grazie a tutti per i tanti messaggi di sostegno. Aventi tutta!”.

Lo stesso Tiramani aggiunge: “Bisogna aspettare le motivazioni per comprendere le scelte fatte dai giudici, e ci vorranno forse ancora alcuni mesi. È stata comunque una vicenda devastante, un terremoto emotivo che mi ha segnato profondamente”.

 

Come detto, infine, è stata confermata la condanna più alta a 4 anni e sei mesi inflitta a Michele Giovine per il quale invece è certo che ci sarà un appello bis, processo che dovrà solo rideterminare la condanna accessoria pari a 5 anni di interdizione dai pubblici uffici. Un processo di appello bis avverrà anche per gli altri imputati, in tutto 25, nel quale potranno essere ricalcolate le portate delle condanne. Le accuse erano varie e vanno dal peculato all’illecito finanziamento ai partiti.

 

Luca Avenati

 

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