A Quarona fatti 400 test sierologici: in 19 persone presenti gli anticorpi, due i positivi al Covid

È stata una giornata di test sierologici importante quella svolta lo scorso sabato 16 maggio a Quarona, al salone Sterna, nell’iniziativa denominata “Proteggiamo le nostre aziende”. In pratica i test hanno riguardato 400 persone. L’esperimento è stato promosso dall’amministrazione comunale di Quarona, su proposta del Sindaco Francesco Pietrasanta, in collaborazione con la Fondazione Valsesia Onlus e la Croce Rossa Comitato di Borgosesia.

 

Dalle 9 del mattino alle 15 si sono svolti i test su, appunto, 400 persone, delle quali 19 hanno mostrato presenza di anticorpi al virus. A questi soggetti sono stati prontamente eseguiti i tamponi che una volta inviati d’urgenza all’ospedale Sant’Andrea di Vercelli hanno individuato due persone positive al Covid-19. I due contagiati sono stati messi in quarantena e indirizzati alle dovute precauzioni e se necessario alle necessarie cure evitando di diffondere il contagio sul luogo di lavoro.

 

L’iniziativa ha previsto 5 postazioni di verifica test sierologici con altrettanti portali d’accesso. I risultanti negativi uscivano da un portale comune mentre coloro che mostravano anticorpi al virus passavano per un’uscita preferenziale. Per la realizzazione del progetto hanno partecipato circa 30 persone tra volontari della Croce Rossa, della Protezione Civile, della Fondazione Valsesia e dell’Amministrazione comunale.

“Questa iniziativa – spiega il Sindaco Pietrasanta– è stata un successo in tutti i sensi. Dall’organizzazione della logistica alla gestione burocratica fino al valore umano di tutti coloro che si sono messi in gioco. Non era così scontato che si potesse realizzare. Ho avuto questa idea osservando l’enorme onere normativo messo sulle spalle dei datori di lavoro. Ho quindi deciso di coinvolgere una decina di aziende, grandi e piccole, con imprenditori da me personalmente selezionati che avessero la mia visione e soprattutto che potessero intendere la responsabilità e il rischio al quale saremmo andati incontro”.

 

L’amministrazione comunale una volta risolti i problemi burocratici e studiato il protocollo per rispettare tutte le indicazioni sul contenimento del Coronavirus ha contattato la Fondazione Valsesia “per sfruttare la robusta organizzazione di questo ente che ha permesso di ottenere i test sierologici in tempi brevi – si legge in una nota del Comune di Quarona – e cosa ancora più importante i tamponi e il canale preferenziale per la loro immediata analisi (passaggio unico in Italia fatto all’interno del percorso Asl)”. La Croce Rossa ha effettuato materialmente i test.

 

“Il ruolo della Fondazione Valsesia – continua Pietrasanta – è stato di grande importanza. Senza i suoi contatti e la sua influenza sarebbe stato impossibile mettere in piedi questo esperimento. Le aziende hanno finanziato tutti i costi ma la Fondazione ci ha dato la strada per realizzare il nostro obiettivo. La Croce rossa come sempre, con spirito di volontariato, abnegazione e amore per il prossimo si è messa in gioco senza pensarci due volte”.

 

Per l’amministrazione di Quarona: “Il risultato dell’esperimento è chiaro: si possono tutelare celermente le aziende grazie a un’alleanza tra soggetti privati e pubblici, risparmiando soldi e tempo. Il percorso dei tamponi e quindi la validità legale dei risultati non è di poco conto, anzi, è unica in Italia e il Comune di Quarona ha saputo sfruttare questo potenziale”.

 

“Vedremo quali saranno i risultati dell’iniziativa di Borgosesia sulla cittadinanza – conclude il Sindaco -. Dopo di ché darò il via a un consulto con tutte le aziende di Quarona per promuovere un nuovo test allargato come quello fatto sabato. Magari in collaborazione con qualche amministrazione vicina. Dobbiamo far presente allo Stato che nonostante gli ostacoli legislativi e la confusione burocratica che ci mette sul percorso di un ritorno alla normalità noi siamo pronti a tutto e siamo uniti per uscire al meglio da questa situazione. Lancio un appello affinché si riveda l’errata interpretazione dell’Inail che ha dato al D.Lgs 81/2008 affermando il 17 marzo 2020 che l’infezione da Covid-19 sia da considerarsi infortunio sul lavoro con tutte le responsabilità che ne conseguono. Colgo l’occasione per ringraziare tutti coloro che si sono messi in gioco. In particolar modo il presidente della Fondazione Valsesia Laura Cerra, il presidente della Croce Rossa di Borgosesia Daniela Denicola e l’Ing. Pier Luigi Loro Piana che mi ha personalmente incoraggiato nel progetto e mostrato ancora una volta lungimiranza e passione per il suo territorio. Invito la popolazione e le aziende valsesiane a contribuire affinché realtà territoriali come la Fondazione e la Croce Rossa siano potenziate perché hanno chiaramente dimostrato la loro incalcolabile utilità comunitaria”.

 

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