Profondo rosso per il cinema piemontese. Le associazioni di categoria: perdite per 47 milioni e -80% di presenze

Pessime notizie per il futuro del Cinema in Italia e, nello specifico, in Piemonte. A presagire un insoddisfacente domani per la settima arte della nostra regione sono le parole di Luigi Boggio e Arrigo Tomelleri, rispettivamente presidenti di AGIS (Associazione Generale Italiana Spettacolo) e ANEC (Associazione Nazionale Esercenti Cinema) Piemonte, rilasciate durante un’audizione della Sesta commissione regionale, sullo stato delle sale cinematografica in rapporto all’emergenza sanitaria: “Nel 2020 le sale cinematografiche piemontesi hanno perso 47 milioni di euro di incasso, con oltre l’80 per cento di presenze in meno rispetto agli anni precedenti. Sono dati disastrosi per le oltre 300 aziende del settore, con 800 dipendenti e un indotto importante, molte delle quali rischiano di chiudere se non intervengono misure di sostegno efficaci”.

“I benefici al settore non possono arrivare dal credito d’impresa, serve liquidità” – proseguono –. Per questo chiediamo la possibilità di accedere alle risorse del Por-Fesr 2021-2027, rientrando nei bandi regionali rivolti alle piccole, medie e microimprese e a quelli sulla cultura, ma anche interventi mirati di Finpiemonte”.

Le prospettive di una riapertura in sicurezza sono date per l’estate, nonostante il vociferare di aperture di cinema e teatri per marzo a seguito dell’ennesimo DPCM. È comunque altamente probabile che molte realtà non riusciranno a fronteggiare i costi fissi, dovendo forzatamente chiudere la serranda in maniera definitiva.

La speranza è il boom di nostalgici spettatori che torneranno in sala non appena queste saranno aperte, esattamente a come è successo nei cinema dell’Estremo Oriente, nuovamente e fortemente frequentati dopo la riapertura. Nell’attesa si può solo vedere che cosa accadrà il 18 febbraio, giornata nella quale l’assessore alla Cultura della Regione Piemonte, Vittoria Poggio, incontrerà le associazioni per dibattere in modo più approfondito le giuste manovre per fronteggiare questa crisi.

 

Emanuele Olmo

 

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