Processo Eternit Bis: Schmidheiny rinviato a giudizio per omicidio volontario. Lui: “Italia Stato fallito”

Omicidio volontario. Il gup Fabrizio Filice ha deciso: con il rinvio a giudizio che ha chiuso l’udienza preliminare, oggi, venerdì, al Tribunale di Vercelli, Stephan Schmidheiny sarà processato per l’omicidio di 392 casalesi.

La decisione ha accolto le richieste dei pubblici ministeri Gianfranco Colace e Francesco Alvino. Con l’omicidio doloso come capo d’imputazione il processo si sposterà a Novara in Corte d’Assise. La prima udienza 27 novembre.

 

Nella mattinata in aula però hanno destato un ceto scalpore anche le dichiarazioni dello stesso Schmidheiny rilasciate alla testata svizzera «Nzz am Sonntag». «Quando oggi penso all’Italia provo solo compassione per tutte le persone buone e oneste che sono costrette a vivere in questo Stato fallito. Non ho intenzione di vedere una prigione italiana dall’interno. Alla fine, il mio comportamento sarà giudicato correttamente e un giorno verrò assolto».

 

«Stephan Schmidheiny, ancora oggi, dimostra nessuna pietà verso le persone che sono morte a causa dell’amianto», ha detto il pubblico ministero Gianfranco Colace nella sua replica alle arringhe dei legali dell’imprenditore svizzero e unico proprietario ancora in vita di Eternit. Il magistrato ha anche ricordato che «ancora oggi muoiono le persone che non hanno mai messo piede in quella fabbrica».

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