Questa mattina a Prarolo, l’Asl ha compiuto gli accertamenti sanitari sui diciotto piccoli orfani ospiti da ieri sera nella bella Casa dei Bimbi realizzata dal Comune si quello che restava della vecchia casa parrocchiale, proprio a ridosso della chiesa. Sono stati sottoposti ai controlli sanitari anche la mamma salita sul pullman di loro con i tre figli e Kolja, il diciassettenne in fuga dagli orrori della guerra, arrivato alla stazione di Zahony dopo un lungo peregrinare. Kolja e la mamma con i tre figli saranno accolti in case private, e così pure sette dei bambini orfani (grazie alle Politiche sociali del Comune di Vercelli, d’intesa con i Tribunale dei Minori di Torino), mente, per ora, gli altri undici rimarranno con i loro assistenti nella struttura di Prarolo, proseguendo l’esperienza della Casa-Famiglia che già conoscevano avendola sperimenta nella loro Ucraina.
Il paese ha intanto “adottato” i piccoli orfani, riversando sulla Casa dei Bimbi di via Castino ogni genere di giocattoli. Doni sono giunti anche da Vercelli e da molti altri paesi della Bassa e, giocattoli e peluche a parte, Prarolo aveva ricevuto così tanti aiuti da destinarne una buona parte all’Emporio della Solidarietà della Caritas di Vercelli. Adesso i bambini ospitati a Prarolo (ed il gatto che era con loro) si stanno a poco a poco ambientando. Per ora cucinano per loro i volontari della Pro Loco. Ricordiamo che l’accoglienza nel piccolo centro da settecento anime era stata predisposta da un gruppo di una trentina di volontari (oltre alla Pro Loco, gli alpini e altri) e che, ad accogliere i piccoli profughi, c’erano anche i Pagliacci nel Cuore, con le loro bolle di sapone, i loro giochi, i nasi finti colorati ed il loro immenso affetto.
E poi c’era la giunta al completo: il sindaco Umberto Guglielmotti, il vice sindaco Dario Caldera (da tempo legatissimo a Olmo) e l’assessore Chiara Ferraris. Inoltre c’era anche il consigliere regionale Carlo Riva Vercellotti, che sta ospitando in casa una famiglia (con il cane) arrivata a Vercelli nella precedente missione umanitaria di Olmo in Romania,Ha colpito tutti i presenti la commozione straordinaria di Olmo che, essendo andato a salvare diciotto bambini che erano orfani, come lui, non è riuscito letteralmente a spiaccicare parola, tanto era felice per questa straordinaria, ennesima opera di generosità.
Ma stamane Olmo ha ritrovato la voce per un appello singolare, ma molto concreto: “Molti mi domandano di che cosa hanno bisogno questi bambini. Di tante cose, ma soprattutto di patate, sì proprio di patate perché per loro sono davvero irrinunciabili”.
Ecco le immagini dell’arrivo di ieri e delle prime ore a Prarolo dei piccoli profughi (foto Greppi)