Il Piemonte vuole essere retroporto di Genova per lo stoccaggio e chiede ai comuni proposte per nuovi siti logistici

“La Regione Piemonte vuole cogliere tutte le opportunità possibili per sviluppare sul territorio regionale le aree logistiche di riferimento del Porto di Genova. Aumentiamo i siti da inserire nella Zona Logistica Semplificata e invitiamo i Comuni a proporre nuove aree da destinare alla filiera logistica portuale”. Commenta così l’assessore ai Trasporti della Regione Piemonte Marco Gabusi la sua proposta approvata oggi dalla Giunta odierna per implementare la vocazione logistica del territorio.

Grazie ad un emendamento al Decreto Genova, che individua le aree logistiche a supporto del porto genovese, le Regioni possono infatti definire ulteriori siti retroportuali da proporre per l’inserimento nella Zona Logistica Semplificata ZLS ‘Porto e retroporto di Genova’. La Regione Piemonte ha perciò stabilito di includere nella proposta da inviare al Ministero delle Infrastrutture e Mobilità Sostenibili gli interporti di rilevanza nazionale Novara CIM e Torino SITO, che vanno così ad affiancare quello di Rivalta Scrivia (AL) già presente nella ZLS di Genova.

Inoltre, la Regione procederà con un avviso pubblico per raccogliere dai Comuni interessati le proposte di nuovi siti logistici, che dovranno rispettare criteri quali la compatibilità urbanistica con la destinazione d’uso, la distanza di massimo 180 chilometri da Genova, la vicinanza del sito con i caselli autostradali (massimo 10 chilometri) e la prossimità a scali ferroviari o intermodali merci (massimo 10 chilometri).

«Saremo attraversati da due corridoi internazionali e dobbiamo cogliere questa opportunità sviluppando tutte le potenzialità legate alla logistica del futuro – sottolinea l’assessore Gabusi –. Aumentare i siti piemontesi della ZLS significa attrarre investimenti e aziende che possono contribuire allo sviluppo del territorio. Da non sottovalutare, poi, il riflesso occupazionale che la filiera della logistica è in grado di produrre, creando nuovi posti di lavoro e aumentando il know how in un settore in sicura espansione nei prossimi anni».

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3 Commenti

  1. Vista così, la proposta pare un po’ aggressiva verso la Liguria che, pur se stretta e montuosa, è fatta di gente abituata a cavarsela (non fatevi influenzare dall’aspetto di Toti, il loro Canzelier).
    Si potrebbe creare una macro-regione con Piemonte, Liguria e Sardegna. “Al limite”, se ci stanno, anche Nizza, e Savoia francese. Forse prima o poi ci s’arriverà, magari è nella parte segreta dei patti del Quirinale.

  2. Fra i nuovi siti logistici che rispettino i tre criteri: 180-10-10 (distanza da Genova, dal casello autostradale e dalla stazione ferroviaria) anche Vercelli può ambire a divenirlo, in particolare, per quanto attiene il terminal container c’è una spiccata vocazione del Viale Garibaldi.

  3. Tanto per fare un esempio, supera la distanza con Genova di oltre 30 km anche calcolando in linea d’aria, un’altra per il rimanente più che legittima aspirante: Courmayeur.

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